CLASSICHE DEL NORD AGLI ULTIMI FUOCHI, E IL GIRO IN PROCINTO DI SALIRE IN PEDANA DI PARTENZA. QUESTI GLI AVVENIMENTI CHE CI APPRESTIAMO A VIVERE.
MA PER CHI DI DOVERE E’ ANCHE ORA DI PRENDERE UNA CERTA DECISIONE.
Anche se in questo periodo si seguono le avventure di Casa-Italia al nord Europa, e le ammiraglie della Gazzetta staranno facendo il tagliando prima del super-lavoro che le attende, sarebbe il momento che la Federazione iniziasse la stagione della Nazionale, cominciando dall’ufficialità del nuovo CT per sostituire lo sfortunato Franco.
Non molti giorni addietro, sui giornali era finito il nome di Paolo Bettini, come in prossimità di una decisione al riguardo da parte dell’ex iridato. Bettini o non Bettini che sia, ormai siamo a poco tempo dal via della grande avventura rosa, e un Mondiale non lo si può pensare, costruire, preparare, finalizzare in due mesi. Ogni CT aveva il suo modo per costruire la sua nazionale ideale. Ballerini lavorava fin dal Giro per iniziare a scambiare due parole con i vari ragazzi, e capire chi aveva l’intenzione – se l’occasione ci fosse stata – di lavorare sodo fino all’autunno per guadagnarsi una magli azzurra. Di lì, il CT iniziava a stilare una prima lista di uomini da prendere in considerazione.
Decine le corse seguite, centinaia le telefonate a questo o quel ciclista, ragionamenti, anche discussioni, con atleti che davano la loro disponibilità se potevano avere le chance di vittoria, altrimenti si doveva “cercare” da altre parti. Un’eventuale Paolo Bettini come CT, vuol dire avere un neo-Commissario Tecnico che non può avere fin da subito la sapienza per portare in azzurro quella tonnellata di diplomazia che, specie con il livello degli atleti italiani, è spesso fondamentale per cementare un gruppo che Ballerini ha negli anni unito come pochi. Franco era stato un maestro in questo. Era anche riuscito a fare un’altra cosa importante. Avere due o tre ciclisti di riferimento, senza far sentire gli altri solamente dei compagni occasionali.
Con l’arrivo del Giro, sarebbe importante che il nuovo CT possa già cominciare l’avvicinamento iridato per l’Australia. Un Mondiale che sarà molto meno difficile di quello vinto da Evans, e che sarà aperto a più protagonisti, visto il finale da finisseurs con qualità da velocisti di giornata. Indipendentemente dal fatto che in ammiraglia ci siano un Bettini, uno Sgarbozza o chi scrive, sarebbe il momento di dare il via all’avventura azzurra per il 2010.
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