L’ estate del 2010 sta finendo. E’ tempo di ricordi da incollare nell’album delle buone azione compiute dall’uomo, poche pagine nelle quali annoverare almeno alcuni bellissimi episodi di amore tra uomo e animali.
Apriamo il nostro album virtuale, con l’episodio della liberazione del cucciolo di orso di sei mesi che non poteva mangiare e bere a causa di un contenitore di plastica trasparente che gli imprigionava il musetto.
Era rimasto incastrato con la testa in un vaso di plastica trasparente, l’ingombrante contenitore si era infilato sul suo capo mentre scavava nella spazzatura alla ricerca di cibo in un quartiere del centro di Ocala National Forest, in Florida. Secondo i veterinari il cucciolo è stato a un passo dalla morte perché non poteva né mangiare né bere. La squadra intervenuta per prendere in cura l’orso ha dovuto prima tranquillizzare la madre, che è stata messa in una gabbia insieme agli altri cuccioli. Una volta sveglia l’orsa ha allattato i piccoli e poi sono stati tutti trasferiti in una zona meno popolata.
Un altro cucciolo di orso salvato da un pescatore in Alaska che ha unito le sue forze a quelle di una mamma orsa per liberare il cucciolo di orso bruno da una rete da pesca. L’uomo ha utilizzato il suo pick up per trascinare l’orsetto fuori da un fosso e consentire alla madre di liberare il piccolo dalla rete. Madre e figlio, a operazione terminata, si sono allontanati insieme.
E infine la storia di Sandrino che era soltanto un cucciolo d’orso spaurito in fuga da un bracconiere, quando fu trovato senza madre e venne salvato dagli uomini di razza buona. Avendo imparato a conoscere gli “animali uomini” e a convivere con loro, non ha mai saputo cosa, esattamente, ci si aspetti che un orso selvatico faccia per sopravvivere. Passa le sue giornate in una dolce collinetta recintata, con tanto di bosco, angoli nascosti, punti di vedetta e rocce selvagge, a pochi passi dalle case dei suoi amici uomini.
Forse non è felice. Ma almeno è vivo. E se un ragazzo sale a trovarlo e gli porta una mela, e lo guarda anche soltanto una volta negli occhi grandi e neri, Sandrino sa già, con certezza, che quel ragazzo, divenuto uomo, non avrà mai il coraggio di imbracciare un fucile e sparare senza pietà ad un così immenso simbolo della nostra natura.
Sarebbe bello riempire questo ipotetico album virtuale di tanti episodi altrettanto significativi e commoventi, tutti all’insegna della pacifica comprensione tra umani e animali.
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