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Cuccioli nativi digitali

Creato il 23 maggio 2011 da Phoebe1976 @phoebe1976

Cuccioli nativi digitaliGuardo poco la televisione, non per spocchia ma per mancanza di tempo.
Da quando poi la vita ed il mio fidanzato mi hanno fornito di MySky, massima invenzione dell’uomo dopo la ruota, ancora meno.
Registro, salto la pubblicità, guardo, e via.

Tuttavia a volte tra un salto e l’altro della mia vita mi è capitato di vedere questa pubblicità orribile in cui due adulti, presumibilmente una coppia (di fatto o legalmente accasata non è dato sapere) discutono del loro animale virtuale, un cane o un gatto,  che vive nel Nintendo 3D.



Ogni volta che vedo questa pubblicità non posso far a meno di pensare che la gente è sola e anche abbastanza spaventata dalle relazioni che la vita comporta. Altrimenti non si prenderebbe un gatto virtuale, ma si andrebbe al canile. Al massimo nei negozi specializzati, se si è davvero trendy. Ma nello schermo, no.
Mi rifiuto.
Guarda, ti vede via webcam! Dice una deficiente all’altro. Oppure ancora più bello: “Facciamo uno scherzo a papà?
Papà? Facciamo?
Ok, io parlo col gatto, ci vivo in simbiosi e quel che vuoi, ma tu stai male a parlare col Nintendo! Ad avvicinare addirittura la faccia quando lui lecca lo schermo!!
Ma se sta male? Lo porti dal veterinario o dal tecnico?
E l’hai fatto castrare? O quando va in calore fa la pipì per tutto lo schermo?
Come fa a d acciambellartisi addosso e coccolarti la sera?
E quando si lecca gli attributi lo fa in 3D?
 
E io mi chiedo quale soddisfazione ci sia.
Ora, lo so che un animale domestico può avere molte controindicazioni (tra cui avere un gatto scemo come il mio) ma questo no.
Assolutamente no.
E non ditemi che è per i bambini, che magari non tutti possono avere un animale in casa, che è una esperienza formativa. Sono tutte cavolate, secondo la mia modesta opinione.
Volete formare vostro figlio e fargli capire che prendersi cura di un animale non è un gioco? Comprategli un pesce rosso che debba curare lui solo, un criceto di cui si debba occupare e a cui debba pulire la cassettina anche se puzza. Non un demone che esce dal Nintendo.
 
Applicato agli adulti, come la pubblicità intende, è molto triste. Sconfortante addirittura. Grottesco anche. L’uomo moderno è diventato così asettico da avere bisogno di questi aggeggi mostruosi?  Siamo così schiavi del tempo da avere bisogno della realtà aumentato al posto di quella vera?
Certo, l’animale da compagnia nel Nintendo non sporca, non mangia, non rovina i divani e non perde nemmeno i peli.  Se muore si ricomincia a giocare e se ci si stufa non si deve nemmeno perder tempo ad abbandonarli in una piazzola dell’autostrada: si spegne e via.
Solo per me è agghiacciante?
Sarà che io ho sempre avuto animali domestici in casa e l’idea di sostituirli con un mostro che vive in una console mi atterrisce.  
 
A quando l’infante in tre dimensioni da mettere sul fasciatoio ed allattare in HD?
Comodo e pratico, non piange nemmeno la notte e si possono scegliere il colore degli occhi e l’indole.
 
Non ho parole…

 



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