Cucina regionale giuliane: Gran pampel

Da Nuvoledifarina

©http://nuvoledifarina.blogspot.it Eccoci di nuovo con l'appuntamento quindicinale della cucina regionale, l'argomento di oggi è attualissimo visto che si parla di uva/vino e questo è proprio il periodo per assaggiare sia il frutto della vite che il novello; in Italia c'è una grande tradizione di vini e tante uve spettacolari e nel tempo sono nate moltissime ricette che li vedono come protagonisti principali sia nelle preparazioni dolci che salate. Il nostro giro d'Italia odierno comprende le seguenti regioni:
CALABRIA: La mostarda di Rosa ed Io SICILIA: A’ mustata di Cucina che ti Passa TOSCANA: Panello all’uva di Non Solo Piccante LOMBARDIA: I suc di L’Angolo Cottura di Babi VENETO: Fegato alla veneta con uvetta di Semplicemente Buono PIEMONTE: Cognà (Mostarda d’uva) di La Casa di Artù EMILIA ROMAGNA: Focaccia con l’uva di Zibaldone Culinario TRENTINO ALTO ADIGE: Strudel d’uva e marzapane profumato al moscato giallo di A Fiamma Dolce PUGLIA: U Mmìire...fatt in casa di Breakfast da Donaflor LAZIO: Un pollo di... vino. Con olive e Frascati! di ChezEntity LIGURIA: taggiaen a-o Rossese co-o tocco de carne e poisci di Un’arbanella di Basilico UMBRIA: Mostaccioli e mosto cotto di 2 Amiche in Cucina MARCHE: Pane col mosto di La Creatività e i suoi Colori ABRUZZO: Ciambelline al vino di In Cucina da Eva VALLE D’AOSTA: D’Wiwellata, crema pasticcera con brulé di L’Appetito Vien Mangiando SARDEGNA: Pane di sapa con impasto lievitato di Vickyart Artein Cucina BASILICATA: Nodini al vino bianco di Pasticciando con Magica Nanà MOLISE: Uva sotto spirito di La Cucina di Mamma Loredana  
e qui da me: FRIULI VENEZIA GIULIA: Gran pampel come sempre post in dialetto triestino e poco sotto in italiano)

De tute le preparazioni che podevo far con uva o vin la prima roba che me se vignuda in mente xe stado el gran pampel, ai piu no ghe dirà niente ma xe una bevanda tipica dei speleologi e dei alpinisti de Trieste e provincia. Go scelto sta ricetta perché la me rappresenta in pien, difatti anche mi vado per grotte de tantissimi anni (in 35 anni go visto un mucio de grotte, no so quante ma le xe tantissime). La passion me xe nata leggendo una storia dela Disney dove Paperone obbligava Paperino e i nipoti a zercar le radise in ciel ma dopo i se accorzeva che iera possibile solo se se iera sottoterra, de qua la voia de andar per grotte, dalle più facili a quele più difficili. Insomma , legger no fa mal anzi, fa naser curiosità, domande e passioni.
Ma tornemo alla ricetta: cosa xe el gran pampel? Xe una bevanda calda, una specie de vin brulé che se prepara per difenderse del freddo, e de solito se la prepara in grande quantità e la preparazion ga un rituale ben preciso: bisogna esser in tre ma se riva anche in due, servi un coordinator cioè un druido e un o due bubez, cioè aiutanti, una pignata de rame o de alluminio, un caziol e bisogna star sai attenti perché adesso se gioga col fogo! Quando se prepara el gran pampel per i speleologi no se fa meno de 5 litri ma stavolta anche per darve modo de farla in casa go usado dosi più casalinghe, mi go usado:
300 ml de vin (mi rosso) 150 de rum creola 150 gr di frutti tra naranze e pomi 60 gr de zuchero Cannella a piacere Burro q.b. Ciolemo una pignata e imburremola, taiemo i frutti a dadini e metemoli in pignata col vin, e la cannella.

In un barattolo metemo el rum metendo el tappo ma senza serarlo, metemolo nella pignata e metemola sul fogo fina a che non el sta per boir.

A sto punto cavemo el barattolo della pignata con un per de pinze e tignimoselo vizin.

A sto punto ciolemo un caziol, metemoghe dentro un poco de zucchero e de rum e demoghe fogo.


Come el rum ciapa fogo se buta el rum col zucchero nella pignata e se va avanti fina a che no el xe finido in modo che se brusi tuto l’alcool ma se esalti el gusto fruttato e speziato. In sto momento se intona una canzon che fa cusi:
«Odino! Odino!
No stane mandar piova!
Manda vino!»
La bevanda xe pronta basta gustarla ben calda  
IN ITALIANO:

Delle tante preparazioni che potevo fare usando uva o vino la prima a venirmi in mente è stata il gran pampel, di sicuro il nome è sconosciuto ai più infatti questo non è altro che una bevanda tipica di un gruppo di persone: gli speleologi e alpinisti di Trieste e provincia. Ho scelto questa ricetta perché mi rappresenta in pieno, anche io infatti vado per grotte da tantissimi anni oramai (in 35 anni di vita non so di preciso quante grotte ho visitato ma sono veramente tantissime); la mia passione è nata per caso leggendo i fumetti della Disney, in uno di questi zio Paperone obbligava Paperino e i nipotini a cercare le radici nel cielo finché arrivano alla conclusione che queste possono essere viste sopra di noi solo se si guarda la volta di una caverna. Da lì è partito tutto e ho iniziato a visitare grotte facili da percorre e con tracciati da seguire fino ad arrivare a quelle più complesse. Insomma leggere non fa poi così male, anzi fa nascere curiosità, domande e passioni! Ma torniamo alla ricetta, cos'è il gran pampel? E' una sorta di vin brulè, una bevanda calda che viene usata per riscaldarsi dal freddo; in genere si prepara in grandi quantità e la preparazione ha un rituale ben preciso: innanzitutto bisogna essere almeno in 3 (ma anche in due si riesce), è necessaria la presenza di un druido, ovvero un coordinatore, e uno o due bubez, ovvero aiutanti. Sono inoltre necessari una pentola di rame o una caldaia, un mestolo e molta ma molta attenzione perché qui si gioca veramente con il fuoco! Quando si fa il gran pampel per un gruppo di speleologi in genere non si prepara meno di 5 litri, ma questa volta e soprattutto per dare la possibilità a chiunque di voler sperimentare questa bontà ho preparato una dose "casalinga" con quantità ridotte, ecco cosa ho usato:
300 ml di vino (io rosso) 150 ml di rum creola 150 gr di frutta tra mele e arance 60 gr di zucchero cannella a piacere burro q.b. Prendiamo una pentola di adeguate dimensioni e imburriamola sia sul fondo che sulle pareti. Tagliamo la frutta a tocchetti e mettiamola in pentola assieme al vino e alla cannella.

In un barattolino versiamo il rum e copriamo il barattolo con un coperchio senza chiuderlo ma solamente appoggiandolo; mettiamo il barattolino con il rum all'interno della pentola e poniamo tutto sul fuoco il tempo necessario a far sobbollire il vino. 

A questo punto chiudiamo la fiamma e con un paio di pinze togliamo il barattolino con il rum e teniamolo accanto a noi.

Adesso prendiamo un mestolo e mettiamo un po' di zucchero e un po' di rum, con un fiammeggiatore accendiamo il rum 

 
non appena la fiamma si accende, il liquido infuocato va versato nella pentola con frutta e vino. Si ripete questa operazione finché tutto lo zucchero e il rum non sono finiti; in questa maniera la parte alcolica va a diminuire ma si esalta il sapore fruttato e speziato. Durante questa fase in genere si intona una canzone che dice:
«Odino! Odino!
No stane mandar piova!
Manda vino!»
La bevanda così è pronta, non ci resta che gustarla ben calda!
La rubrica tornerà tra 15 giorni con una nuova ricetta.



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