Intendo dire nei piatti, non come centro tavola (fanno comunque la loro figura anche così).
In Valle d’Aosta c’è un’azienda agricola, che è anche agriturismo e fattoria didattica, fondata da una persona molto speciale: si chiama Elisa, coltiva piccoli frutti come more, lamponi, ribes, uva spina, erbe aromatiche e fiori.
E organizza corsi di cucina particolari.
Assunta Corbo, geniale autrice di That’s Good News Blog (l’avete già conosciuta, ci aveva regalato la sua ricetta della felicità) nonché valente collega e sorella di basilico, l’ha incontrata e…lascio a lei la parola.
I fiori mi piacciono. Metterli in tavola mi dona allegria. Pensare di cucinare con i fiori è sempre stata un’idea che mi frullava in testa. Poi ho conosciuto Elisa Dorrier, anima dell’azienda agricola Genuinus di Nus, in Valle d’Aosta, e ho capito che avevo ragione. Si, i fiori in tavola sono una magia. E se poi si condiscono con passione il risultato è certamente un pasto di vibrazioni magiche. Perché la cucina è amore e la natura lo è altrettanto.
E cosi, passeggiando come una Passiflora, mi sono addentrata con Elisa nel suo mondo floreale. E subito dopo mi sono lasciata guidare nella sua cucina. Un luogo in cui si respira l’anima della padrona di casa. Alle pareti delle frasi ispiranti lasciate dagli ospiti dell’agriturismo che hanno seguito un corso di cucina con i fiori.
“La vita è troppo breve per viverla da arrabbiati” recita una di queste.
E subito mi si apre un sorriso che mi guida tra i colori dei fiori presenti nel cesto in vimini: melissa, primule, fiori di senape (piccanti!), calendula e spezie di ogni genere. Cominciamo a preparare il pranzo.
E cosi prende vita un’insalata di patate biologiche e primule, una crema di ricotta con i fiori per il dolce e una deliziosa lasagna di polenta condita con besciamella di melissa. In cucina tecniche tradizionali. Sono i sapori che cambiano. Niente di complicato ma solo ingredienti speciali. La besciamella si prepara sempre allo stesso modo, salvo aromatizzarla con fiori di melissa. E la delicatezza è assicurata.
A tavola il pasto è accompagnato con pane alla lavanda che sa tanto di Provenza.
Ma c’è una sorpresa. Elisa ha preparato come aperitivo dei meravigliosi girasoli in pastella. Giacevano sul piatto di portata con una tale allegria che veniva voglia di portarli a casa più che mangiarli. Eppure, erano ottimi. Si preparano come i più tradizionali fiori di zucca che a me ricordano l’estate e le vacanze dai nonni nel Cilento.
Sono tornata a casa con un pensiero: i fiori sono semplicemente deliziosi. Poi resta il fatto che a Milano si potrebbe faticare a trovare la materia prima ma sappiamo che lassù, in Valle d’Aosta, ci si può concedere un pasto con Elisa. E questo rende tutto più speciale.