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Cucinare fa pensare.

Da Marlenetrn
Ieri ho comprato in tutta fretta un cappellino nuovo per la princi. Per tenere ben coperte le orecchie al mattino, quando andiamo a scuola. Ho tirato giù il giubbotto pesante e la sciarpa. Fa freddo, finalmente. Finalmente ho messo il trapuntino al letto. Finalmente i vetri si ricoprono di condensa e possiamo disegnarci sopra con le dita. Finalmente.
Finalmente domenica siamo stati tutto il giorno in casa, con il diluvio che bussava alle finestre e il tempo lento, da riempire con un dvd da vedere tutti insieme stretti stretti sul divano, le favole e qualche corsa per il corridoi. Con la sensazione di non saper cosa fare, annoiarsi un pò ma stare bene così. Certe volte ci penso, in molti desiderano l'immortalità e poi non sanno come riempire la domenica pomeriggio. Me compresa.
Poi abbiamo cominciato a giocare con la plastilina, abbiamo fatto pizze di plastilina blu con mozzarella rossa e salame verde. Pizza. Ecco come riempire una domenica pomeriggio, finalmente fredda. Facciamo la pizza.
Cucinare fa pensare.
La Princi è corsa ha prendere il suo sgabello, per vedere bene, per aiutarmi a misurare gli ingredienti, per impastare, per giocare con la pasta di pizza come con la plastilina. Fare la pizza, lavorare con le mani, lo trovo estremamente rilassante, seguire una linea guida per raggiungere un risultato. Affondare le mani nella farina che piano piano diventa pasta. Ti  riempie la testa, ma allo stesso tempo te la svuota da qualsiasi pensiero.
Cucinare fa pensare.Cucinare fa pensare.
Impasti e pensi, oppure non pensi, dai spazio alla fantasia e fiato alla bocca. Inventi storie fantastiche.  sulla magia della farina che diventa pizza, sulla pasta magica che si gonfia da sola, se gli mandi un bacino, che ha paura della luce e per questo deve stare coperta un po', deve dormire, così le mettiamo la copertina e più dorme più cresce e più cresce e più sarà buona. E il tempo passa e il sole fa capolino un attimo prima del tramonto e ci regala un arcobaleno.
E io mi rilasso, ascolto alla radio la Signora delle Camelie, la trama le arie e penso che seguo troppo il teatro d'avanguardia e che non sarebbe male riscoprire quello classico, quello che ha fatto la storia, lirico che se non segui sul libretto non ci capisci un cazzo, quello con gli abiti d'epoca e le storie scontate ma sempre avvincenti. Penso che mi piace l'inverno a me, che è come un incubatrice, che ti alimenta e ti fa crescere, che quando ne viene fuori sei ogni volta un gradino più alta, o più bassa, dipende, ma con un bagaglio culturale in più, rinnovato, aggiornato. Ogni inverno è una sfida nuova da affrontare, un traguardo nuovo da raggiungere.
Cucinare fa pensare.E quando cucini pensi a tante cose a cui spesso non hai tempo di pensare e mentre cucino parlo con la Princi che si rilassa di riflesso e si apre e mi racconta le sue cosine da trenne. Della posata di plastica che le s'è rotta a mensa o del gioco della parrucchiera che fa con le amichette oppure dei suoi ricordi. Cavoli e che ricordi, di cose a cui non ho dato peso e invece lei ha stampato indelebili nella testa. E poi il suo parlare ogni giorno sempre più preciso, esatto e pieno di parole nuove mai sentite con la sua voce.
E mentre noi chiacchieriamo lui ascolta e fa foto, che ultimamente si è appassionato di fotografia e siamo immersi di foto di qualsiasi cosa, dalle maniglie delle porte ai rubinetti di casa.
Io amo la pioggia che ti costringe a stare a casa, amo il freddo che ti spinge a stare abbracciati, era ora che debuttassero anche se a quanto pare hanno fatto solo una breve visita. Proprio adesso un raggio di sole bagna in pieno il mac e ok è bellissimo, ma anche basta grazie.
in onda ora su radio capital: On The Turning Away - Pink Floyd

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