La trama (con parole mie): siamo nella torrida estate dell'ottanta quando a Castle Rock, una piccola comunità del Maine nota per una serie di efferati delitti commessi qualche anno prima da un poliziotto impazzito di nome Frank Dodd una serie di coincidenze conducono ad un nuovo dramma. Cujo, gigantesco San Bernardo di proprietà dei Camber, viene morso da un pipistrello affetto da rabbia e contrae il terribile morbo, divenendo progressivamente idrofobo; i Trenton, famiglia apparentemente tranquilla, sono scossi fin nelle fondamenta della loro quotidianità quando Vic, il marito, scopre il tradimento della moglie Donna e cerca di venire a capo della possibile rovina del loro rapporto alla vigilia di un importante viaggio d'affari con l'amico e collega Roger; Charity Camber, moglie di Joe e madre di Brett, proprietario di Cujo, sfrutta una vincita alla lotteria per convincere il ruvido consorte a permettere a lei e al figlio di fare visita a sua sorella.
Sarà nei giorni di lontananza tra Vic ed i suoi cari così come tra Charity e Brett rispetto a Joe che Cujo libererà l'orrore della sua nuova condizione seminando il panico ed i morti sulla sua nuova strada.
Nonostante la sua fama ed il successo internazionale, non sono mai stato un fan accanito di Stephen King, che ho conosciuto più attraverso le trasposizioni cinematografiche delle sue opere - da Shining a It, passando per La zona morta -: anni fa, però, rimasi folgorato da uno dei suoi primi romanzi, un lavoro che lo stesso Re del terrore pubblicò ancora sotto pseudonimo, La lunga marcia, un thriller dalla tensione altissima che ancora oggi resta una delle mie letture "distopiche" favorite.
Già, da quanto tempo?
Perchè quelli ci saranno sempre.
"And then you came into my life
and not everything was uptight
now you're shining a light at our path
and then you came into my life
and now everything seems just right
and you're shining a light on our path."
Super Furry Animals - "Rabid dog" -