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Cultura a #Bologna 2 – Il Teatro del Navile, culla di cultura indipendente

Creato il 27 maggio 2014 da Michelam
Cultura a #Bologna 2 – Il Teatro del Navile, culla di cultura indipendente Il Teatro del Navile è uno dei preziosissimi laboratori culturali bolognesi. Non lontano da Piazza Nettuno, si trova in una laterale dell'elegante via D'Azeglio. Un po' nascosto, in effetti, va cercato. Anche in questo sta il suo fascino. Sembra voglia accamparsi in pieno centro storico ma proteggendo la propria unicità.
Non ci si accorgerebbe del suo piccolo ingresso se, camminando per via Marescalchi, a un certo punto non si alzasse lo sguardo e per caso non si incrociasse la scritta “Teatro del Navile”. Si entra e subito si scende una stretta gradinata che conduce a un foyer caldo e accogliente, che sa di intimo. Ancora qualche scalino e si raggiunge lo spazio teatrale, che ospita fino a una settantina di posti vicinissimi al piccolo palcoscenico su cui si potrebbe salire d'un balzo. La distanza tra artista e spettatore è annullata in questo luogo che sa di parigino e di orientale e a cui Nino Campisie Lucio Dalla hanno ridato vita
La particolarità dello spazio era già stata valorizzata dal cantautore bolognese, che, in un'intervista del 2011 al «Resto del Carlino», aveva affermato: «Ègià straordinario che qui le scale si scendano anziché salirle. Poi lo spazio ridotto e quasi nascosto favorisce l’esplosione da basso dei talenti. In più qui si genera quella fusione tra musica e parole che è essenziale per la teatralizzazione. Insomma può proprio diventare il centro di quella rinascita che istituzioni non distratte ma curiose dovrebbero favorire anche per formare il nuovo pubblico, quello dei giovani, che oggi manca»
Il Teatro che fu tra gli anni '50 e '60 la celebre Buca Genasi, cenacolo artistico in cui si esibiva il tenore Mario Del Monaconel 1998 è diventato un centro culturale dinamico e aperto alle sperimentazioni, un laboratorio di cultura sofisticata e indipendente, classica e giovane
Nobili origini e nobili propositi, dunque, per il Teatro del Navile, oggi galleria d'arte, salotto letterario, sede della Compagnia omonima e della Scuola di Teatro diretta da Campisi, artista dal curriculum ricchissimo, a partire dagli esordi a fianco di Dario Fo. Sul palcoscenico si sono succedute esperienze teatrali di altissimo livello (da Pinter a Pirandello, da Pasolini al famoso Ritratto di Sanguineti diretto da Giuseppe Bertolucci), performance sperimentali, concerti (celebre quello del 2011 che vide su palcoMarta sui Tubi accanto a Dalla), reading poetici.
A breve il Teatro aprirà infatti le porte al Festival Bologna in Lettere 2014, organizzato da Letteratura necessariaIl 30 e il 31 maggio autori indipendenti o riuniti in gruppi e associazioni invaderanno locali, teatri, strade, librerie e biblioteche. Non potevano mancare al Teatro del Navile, uno dei piccoli grandi miracoli di una città che non ha voluto lasciare all'abbandono (o all'archeologia) uno spazio di rilevanza storica, rivitalizzandolo grazie a energie ansiose di esprimersi e confrontarsi. Un modello esportabile. E una testimonianza di come, quando autentiche competenze si mettono in gioco in modo creativo valorizzando le ricchezze del territorio, si possa fare cultura viva. (già qui: http://www.sulromanzo.it/blog/cultura-a-bologna-2-il-teatro-del-navile-culla-di-cultura-indipendente)

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