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Cultura e curiosità abbaiante

Creato il 06 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

Cultura e curiosità abbaianteFin dai tempi più remoti, il cane è considerato il migliore amico dell’uomo. Utilizzato nella guardia, nella caccia, all’ora, come oggi, questo quadrupede affianca l’uomo nelle sue mille attività riuscendo perfino a salvare vite umane nelle situazioni più estreme.

A qualsiasi razza appartenga il nostro amico deve essere curato, amato, coccolato, seguito fin dai suoi primi giorni di vita. L’educazione e la custodia richiedono enormi sacrifici ma, i nostri amici abbaianti ci donano tanto amore e fedeltà. In alcuni casi, però, dobbiamo sforzarci di rendere il nostro cuore di pietra per il loro bene e l’alimentazione è uno di questi.

E’ molto difficile, persino impossibile resistere davanti allo sguardo implorante del nostro cane che, quando sediamo a tavola, ci fissa e ci chiede di far parte, anche lui dei commensali. Tuttavia bisogna fare attenzione, perché ci sono determinati alimenti che non vanno dati assolutamente ai nostri amici. Il cioccolato, per esempio, a noi provoca piacere ma, per il cane è un veleno. In alcuni casi può addirittura causarne la morte, poiché nel cioccolato fondente è presente la teobromina un alcaloide altamente tossico, le cui molecole attaccano il delicato sistema nervoso e cardiaco del nostro amico cane. Le ossa dei volatili, poi, posso causare soffocamento e ferite profonde allo stomaco e all’intestino, provocando emorragie interne e quindi la morte. Così, come, ogni tipo di pietanza che contenga aglio e cipolla, poiché può stimolare vomito, diarrea ed anemia. Infine, al nostro amico cane non bisogna neppure dare cibi avariati o scaduti (perciò attenzione alle date di scadenza dei prodotti per i nostri amici animali e ricordatevi di conservali in frigo per una migliore conservazione) oppure alimenti troppo salati e grassi, troppo sale fa male alla vista dei nostri amici e alle arterie, senza contare il rischio dell’obesità.

Lo sa bene la Regina d’Inghilterra: Sua Altezza Reale Elisabetta II. I cani di  Sua Maestà vengono prima di tutto: è stesso la Regina che provvede al loro menù quotidiano e decide giorno per giorno ciò che i cuochi devo preparare. Bistecche ben cotte e tagliuzzate, riso bollito con tocchetti di pollo bollito e una spruzzatina di formaggio, uova miste a carne di prima scelta, e così via. La Regina non si interessa minimamente del suo pasto ma, per i suoi cani (degli adorati corgis) si prodiga a più non posso. Durante l’ora del tè Sua Altezza Reale, ordina che ai cani vengano sbriciolati dei biscotti freschi scozzesi. L’amore per i cani di Elisabetta II è sconfinato, infinito, al punto tale che, una volta sorprese uno dei suoi servi intento ad ubriacare i “cani reali” con del whisky, gli dimezzò lo stipendio e lo segregò al rango di sguattero. E’ proprio vero, allora, quanto ci dicono gli uomini illustri del passato:

“E’ dolce sentire l’onesto abbaio del cane da guardia che ci lancia un profondo benvenuto quando ci avviciniamo a casa; è dolce sapere che c’è un occhio attento che cura il nostro ritorno e si illumina quando arriviamo”. (Lord Byron)

“L’affetto per un cane dona all’uomo grande forza”. (Seneca).

Manuela D’Andrea.

 

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