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Cultura e Letteratura LGTB

Da Ayameazuma

Proseguendo nella discussione è sorta spontaneamente una nuova domanda: Ma se parliamo dell'esistenza di una cultura omosessuale, perché diventiamo diffidenti verso il riconoscimento di un genere letterario LGTB?

In primo luogo dobbiamo fare un passo indietro: per chi non se lo ricordasse la cultura è l'insieme delle conoscenze e delle esperienze che costituisce quel bagaglio a cui fare riferimento per identificare se stessi e la propria appartenenza in termini di etica, normativa e comportamento. Esiste poi anche il concetto di sub cultura, ovvero la cultura di una fetta di popolazione (o etnia), che riconosce la propria unicità rispetto alla maggioranza con cui interagisce in termini di modelli e di aspettative. Il dibattito riguardo alla cultura omosessuale è di ampio spettro, in sintesi essa andrebbe a ricondurre la sua specificità includendo:

  • la produzione artistica presente e passata di personaggi omosessuali (pittori, attori, scrittori, registi);

  • le feste, le commemorazioni e le manifestazioni riconducibili all'affermazione dell'omosessualità comprese quelle prettamente di stampo omosessuale (basti pensare ai gay village estivi, come alle olimpiadi LGTB o ancora ai gay pride);

  • la sussistenza dei vari modelli di omosessualità presenti nel panorama, con ruoli e identità;

  • la lotta per l'affermazione dei diritti civili con attenzione alla nascita dei vari movimenti di liberazione omosessuale;

  • la storia dell'omosessualità nelle varie civiltà e nelle varie epoche.

Tutto questo costituisce e costruisce un calderone che si chiama Cultura Omosessuale, la quale fonda le sue basi sulla tesi che non si intende differenziarsi dalla maggioranza ma invece interagire per poter superare le discriminazioni e aver accesso ai diritti e ai contenuti indispensabili per tutti gli esseri viventi. Tutto questo si realizza a prescindere dalle difficoltà interne o esterne ad affermare la propria specificità e delineare i confini senza che questi automaticamente diventino dei ghetti concettuali che spesso vengono usati per delimitare ed estraniare anziché arricchire le persone.

In questo senso appare chiaro che in realtà la concezione di letteratura omosessuale, non come genere ma come punto chiave della produzione artistica, assume un suo ben preciso significato: quello di mettere su carta il vissuto e le esperienze degli omosessuali per rendere comune e fruibile a tutti il peculiare modo di vivere e di vedere l'esistenza ma nel contempo avvicinare le persone, omosessuali e non, a questo mondo che spesso viene etichettato da stereotipie e concezioni non riconducibili alla realtà e dalle quali si fonda il pregiudizio. Identificare, dall'interno, la produzione della letteratura che ha come punto di riferimento l'omosessualità e le sue declinazioni di vita ha il preciso intento di basare solidamente i vissuti e la storia attraverso il tema omosessuale, che sia divulgativo e di intrattenimento. Differentemente, creare un genere o una catalogazione di letteratura omosessuale, a prescindere dai contenuti dei singoli testi, ghettizza la produzione quasi invitando chiunque a identificare il mercato editoriale rivolto soltanto agli omosessuali e agli estimatori del genere.

Perlomeno questo è il mio, opinabilissimo, pensiero. Per chi volesse approfondire ho beneficiato delle seguenti fonti: Wikipedia fa un piccolo riassunto delle culture basate sull'orientamento sessuale, tra cui quella LGTB: http://it.wikipedia.org/wiki/Cultura_basata_sul_genere_e_sull'identit%C3%A0_sessuale

Giovanni dall'Orto riporta la sua idea di cultura omosessuale in maniera approfondita qui: http://www.giovannidallorto.com/cultura/genova/genova.html

Un sito italiano che cerca di raccogliere nel suo database l'intera produzione artistica che tratta l'omosessualità: http://www.culturagay.it/cg/index.php


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