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Cultura musicale e istituzioni, dare ed avere, il caso del Roncole Festival
Creato il 03 settembre 2015 da Ambrogio Ponzi @lucecoloreCerte risorse di volontariato, che aiutano alla diffusione di iniziative volte a celebrare il luogo di appartenenza, non vengono messe nel giusto risalto dall'informazione, a volte anche quella locale, che invece dovrebbe fare da amplificatore agli enormi sacrifici portati avanti da persone che lo fanno solo per passione, senza introitare un solo euro, senza averne alcun interesse diretto, se non gli scopi che si prefigge la loro associazione di volontariato. Tra queste il recente Roncole Festival, manifestazione lirica svoltasi con successo gli scorsi 11, 12 e 13 agosto a Roncole Verdi, nella piazza prospiciente la casa natale del grande maestro Giuseppe Verdi.
La seguente lettera e' stata inviata alla Gazzetta di Parma il giorno 26 agosto, esattamente due settimane dopo l'importante manifestazione lirica cui fa riferimento. Da allora è trascorsa un'altra settimana e della pubblicazione nessuna traccia. Pensavo proprio che l'argomento meritasse miglior trattamento, sopratutto tenendo conto del fatto che non ha avuto un solo euro di contributo da parte di qualsivoglia entità pubblica, si e' autofinanziato. Ci sono festival analoghi in provincia di Parma (uno in particolare) che ricevono svariate decine di migliaia di euro di contributo pubblico, permettendosi qualunque tipo di spesa sulle spalle del contribuente. In più diciamo che di "luoghi sacri verdiani", come e' la casa natale di Giuseppe Verdi, ce ne sono pochissimi e nessun altro festival a carattere verdiano può vantare un simile cimelio appena esterno alla platea, tanto da diventare coreografia agli spettacoli. Concludo sottolineando ancora una volta la qualità eccelsa dello spettacolo, ripeto: effettuato senza un solo euro di denaro pubblico, probabilmente nessuno e' mai riuscito in un'impresa simile. Ricordiamoci poi che tutti i brani nelle tre serate sono stati eseguiti nella tonalità 432 del diapason, come li voleva verdi ma mai riusci' a sentirli e mai sono stati eseguiti al mondo prima delle tre serate del Roncole Festival, forse sorse credo proprio che questa "lettera al direttore" avrebbe meritato miglior sorte, siete d'accordo? Germano Meletti
Egregio Direttore,
nelle serate dell'11, 12 e 13 agosto scorsi si è tenuto il primo Roncole Festival, concerti lirici svoltisi davanti alla casa natale di Giuseppe Verdi. Già il luogo è "sacro", una specie di La Mecca della musica, in più aggiungiamo che tutte e tre le serate sono andate in modo splendido dal punto di vista dell'esecuzione, so di non esagerare se dico che qualunque teatro al mondo ci farebbe cento firme sapendo di avere spettacoli simili, praticamente perfetti da ogni punto di vista. Tutto questo lo si deve ai cinquanta elementi della preparatissima Roncole Verdi Orchestra, giunta appositamente dalla Polonia. Due corali, con altrettanti direttori di spessore, si sono unite per dar vita all'occasionale Coro delle Terre Verdiane: una parmense, di San Secondo ed una piacentina proveniente da Cortemaggiore. C'erano poi i solisti, anch'essi da encomio solenne, tutti, dal primo all'ultimo: Natalia Margarit, Silvia Rampazzo, Elena Kozina-Claps, Cristian Lanza, Simon Esteban La Rosa, Paolo Lardizzone, Giulio Boschetti, Andrea Zese. Ultimo, ma non certo per importanza e per meriti nella manifestazione l'ottantunenne parmense, nativo di Roncole quando ancora mancava l'aggiunta di Verdi, Adriano Moroni, al quale è stato assegnato uno speciale premio alla carriera, ampiamente onorato da una esecuzione che nulla aveva da invidiare a quelle dei molto più giovani colleghi. Ottimo coordinatore, sia organizzativo che esecutivo, il M° Silvano Frontalini, un ritorno a Roncole il suo dopo le molte apparizioni nel Verdianaeum Festival di circa tre decenni fa. Tutte le tre serate sono andate in diretta streaming mondiale attraverso il sito specializzatowww.halidon.it.Insomma, una prima edizione del Roncole Festival destinata a passare alla storia, nella quale ha avuto parte anche l'Amministrazione Comunale di Busseto, attraverso il patrocinio e la gentile collaborazione. In tutto questo un tocco che sembrava di esperti, ma assolutamente a digiuno in materia, è stato dato dai ragazzi de "La Voce di Busseto" che hanno saputo miscelare il tutto dal punto di vista organizzativo. In tutto questo occorre ringraziare anche gli sponsor che hanno creduto nell'iniziativa e senza i quali non sarebbe stato possibile fare nulla. Un "grazie" anche alla Gazzetta di Parma, che si è occupata della cosa in sede di conferenza stampa di presentazione, attraverso un'intervista al M° Silvano Frontalini e come recensione della prima serata. Sinceramente mi sarei aspettato anche qualcosa al termine della manifestazione, ma pur avendo atteso quasi due settimane, nulla è comparso. Credo che un evento del genere, che non è utopia pensare come unico al mondo solo per il luogo in cui è ubicato, avrebbe meritato diversa sottolineatura da parte della Gazzetta di Parma, che purtroppo non è arrivata. Vedremo se ci sarà una seconda edizione per il 2016 e vedremo se il risultato sarà uguale, l'unica cosa che auspico è vedere una informazione completa da parte della Gazzetta che purtroppo quest'anno non c'è stata. Grazie per l'ospitalità e distinti saluti, Germano Meletti Castione Marchesi 26 agosto 2015