Ogni anno si assiste all’apertura dell’anno scolastico al solito giochino dei rialzi dei prezzi per i libri senza che nessuno ponga dei limiti; come risolvere questo problema, ma sopratutto si assiste ad una cultura non per tutte le tasche.
Da anni il prezzo della dotazione libraria in alcune classi è esagerato. A mio modesto parere la colpa è attribuibile anche ad un vergognoso cartello tra gli editori, che approfittando delle “riforme epocali” pubblicano a raffica nuove edizioni costringendo le famiglie a ricomprare i libri.
Ovviamente i soliti benpensanti si stracciano le vesti: le famiglie spendono migliaia di euro, per motorini, telefonini, vestiti griffati, scarpe, in fondo 500€ per i libri di scuola cosa saranno mai, la cultura è un investimento e mi fermo qui per pietà. A questi sfugge il concetto di legalità: se il Ministero emana un provvedimento che dice che io non devo spendere più di 300€ per i libri di scuola, io ho diritto e pretendo di non spendere più di 300€ per i libri di scuola. Delle considerazioni filosofiche e culturali sull’importanza dei libri di testo non me ne può importare di meno (in questo contesto): le regole si rispettano. Punto.
Allora perché non fare in modo che il Sindaco o il Presidente della Provincia obblighino la scuola a rispettare i tetti di spesa?
Se i prezzi dei libri sforano i tetti imposti dal Ministero la scuola rimborsa a ciascuna famiglia la differenza, ovviamente non coi soldi delle famiglie stesse.
Innanzitutto questa sarebbe una forma di garanzia forte per le famiglie, che vedrebbero riconosciuto un loro diritto in ogni caso. Dall’altro lato si responsabilizzerebbero docenti e dirigenti: se tu non rispetti le regole, sprechi soldi pubblici e gravi sulla collettività. L’obiettivo non è quello di dissanguare la scuola ogni anno a furia di rimborsi, ma quello di convincere (o costringere, in caso di penuria di risorse) docenti e dirigenti a rispettare una sacrosanta regola, se non altro per non essere di peso all’istituzione scolastica di cui fanno parte.
Se l’Istruzione è un bene primario sancito dalla nostra Costituzione deve essere garantito a tutti e non a quelli che si possono permettere di spendere, se faremo questo, sicuramente avremo fatto un passo verso la conoscenza e la cultura dello studio.
M.S. BASIGLIO-RIBAUDO Ettore Guido
Dipartimento Cultura di Forza Italia