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Cultura tv, Daverio: "Ben vengano gli esperimenti, ma è Internet la vera chiave del futuro" (La Repubblica)

Creato il 20 dicembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
"In tv si può fare cultura spendendo mille euro al minuto. Ma oggi credo che il futuro passi attraverso Internet". Philippe Daverio, tra i maggiori divulgatori televisivi, il critico d'arte che catturava milioni di italiani con Passeparout (ma RaiTre l'ha chiuso) spiega perché la cultura tv ha poca audience.
Perché è stato chiuso il suo Passepartout?Dovevano risparmiare. Ma le repliche funzionano ancora, al quarto passaggio fanno ancora il 4-5% e, paradossalmente, molti telespettatori pensano che non abbiamo mai chiuso. Io mi sento come le donne di Sex & the City: non invecchio mai.
Esiste un mercato potenziale per la cultura in tv?Sì, ma è difficile che lo coprano i privati. Solo l'emittente pubblica può fare cultura, io spero nella Rai 5 di D'Alessandro. Sky Arte? L'impostazione psichica anglo-americana del professor Simon Schama non riesce a graffiare lo spettatore italiano.
Ha visto l'esperimento di Rai 1, Dopotutto non è brutto?Ben vengano gli esperimenti. Ma Dopotutto...non mi sono commosso. Ci vuole più preparazione per arrivare al grande pubblico. Loro fanno entertainment, sembrano aver paura della didatica. La Cucciari è molto carina, alleggerisce il contenuto. Il critico Bonami esprime la propria opinione, ma si vede che lui è un militante per conto di gruppi o tendenze artistiche. Non si può assistere in tv a una esposizione poetica personale.
La tv culturale subisce la concorrenza di Internet?Internet è il futuro. Io sto lavorando con il nuovo sito web ifioridelmale.it (ci sono anche Sgarbi, Toscani, Bruno Guerri, Quintavalle), è come una tv fortemente didattica. Le nostre cose riprese vengono usate dagli insegnanti via Internet.
Intervista di Leandro Palestiniper "La Repubblica"

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