Cultura, Zagni al Pd: Troppe spese e troppo potere al settore pubblico. Attacco anche a Perri

Creato il 19 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

CULTURA E RUOLO DEI PRIVATI:

OPPORTUNITA’ DI RILANCIO, NON COSTI PER I CITTADINI

Mentre nel resto d’Italia le amministrazioni comunali hanno nella maggior parte dei casi imboccato la strada della collaborazione tra pubblico e privato per la gestione degli eventi culturali, scopriamo che il Pd cremonese è fermo alle posizioni retrograde degli anni settanta, in cui ogni aspetto della vita dei cittadini doveva essere regolamentato e gestito dai funzionari dell’apparato, comprese le iniziative e gli eventi culturali. Pensavamo di aver toccato il fondo con il Sindaco Perri, che in questi anni ha rinunciato a giocare un ruolo da protagonista nel coordinamento tra pubblico e privato per il rilancio della cultura, ed invece scopriamo che il Pd locale conserva nel cassetto una ricetta pericolosa ed anacronistica.

“Noi crediamo che la cultura debba produrre opportunità economiche e posti di lavoro, non solo costi a carico dei cittadini – sostiene il candidato sindaco Alessandro Zagni – . Se da un lato il Pd dimostra di avere una visione opposta, concentrando la gestione nelle mani pubbliche, con conseguente appesantimento del bilancio comunale, purtroppo constatiamo che anche l’amministrazione uscente non ha operato scelte lungimiranti. Perri ha cancellato il Festival di Mezza Estate e non è stato in grado di coordinare il sistema culturale, sottovalutando ad esempio il ruolo che può avere la Fiera in tema di promozione del marchio ‘Cremona’ nel mondo.

A Cremona vi sono realtà private, tra cui la società dei filodrammatici, l’associazione Adafa ed altre, che in proporzione alle risorse a disposizione alimentano la cultura ed organizzano eventi di grande interesse. Vi sono anche esempi di collaborazione tra il pubblico ed il contributo dei privati, come il Teatro Ponchielli, che vanno sostenuti, resi più funzionali e migliorati. Non è possibile che la cultura torni solo nelle mani dei burocrati di palazzo, se non vogliamo che questa città canti definitivamente il de profundis alle proprie ambizioni di rilancio e di sviluppo”.

Cremona, 19 gennaio 2014

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