CulturaINProfessione: cheFare, un premio per la cultura
Da Peregrinazione
@peregrINAzione
cheFare non è più solo una citazione colta nè un dilemma che scava nel senso di impotenza di generazioni, imprese e soggetti singoli, a quanto pare è anche una possibile soluzione, una possibile strada per chi ne condivide il grande obiettivo di fondo: "riconoscere e far riconoscere valore
economico alla cultura". Il che significa attivare sinergie, promuovere l'ottica di rete e in rete, sollecitare urgenze di azione collettiva in campo culturale attraverso un progetto che dà fiducia a idee, visioni e prassi.
Perchè uscire dalla crisi è innanzitutto una questione culturale: un presupposto che si è tradotto nel bando "cheFare", per l'appunto, nato dalla creatività di un gruppo di autori, editori, studiosi e critici riuniti nell'associazione Doppiozero con il supporto di Avanzi, Fondazione <ahref, Make a Cube3, Tafter, Eppela, Meet the Media Guru, Domenica-Il Sole 24 ore.
CheFare.com
Il bando si rivolge a imprese non profit, low profit e profit (associazioni, comitati, organizzazioni di volontariato, fondazioni, imprese sociali, società di persone, società di capitali, società cooperative, società consortili, organizzazioni non governative, associazioni di promozione sociale, Onlus, associazioni e le società sportive dilettantistiche) offrendo uno spazio di sperimentazione, di intellingenza collettiva in cui far germogliare progetti culturali capaci di coniugare cultura, sostenibilità e coesione sociale, coerentemente con la politica culturale europea.
Sono in gioco ben 100.000 euro per chi si aggiudicherà il premio dopo un iter di selezione che in fase iniziale coinvolgerà il pubblico on line e infine incontrerà il giudizio di una giuria di esperti: lo scrittore Andrea Bajani, il filosofo Roberto Casati, l'economista Paola Dubini, il semiologo Gianfranco Marrone e il filosofo Armando Massarenti.
Letteratura, musica, teatro, danza, pittura, cinema, video, fotografia, arti plastiche, performing arts, editoria, filosofia, pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia sono le aree tematiche coinvolte.
Ad incidere sulla valutazione dei progetti sono parametri qualitativi che richiedono ai soggetti il saper collaborare e fare rete, l'avere uno sguardo innovativo sulla cultura, il saper progettare azioni riproducibili a vari livelli, sostenibili economicamente sul lungo periodo e attenti all'impatto sulle persone e i territori all'insegna dell'equità e della condivisione sociale.
Insomma, sembrerebbe proprio una questione di "cultura" a 360°, umanistica, tecnica, economica e politica insieme!
Il bando scade il 3 novembre 2012!
Per informazioni approfondite sulle modalità di PARTECIPAZIONE e per la lettura del BANDO: che-fare.com
Potrebbero interessarti anche :