Nel piccolo emigrante padovano che, ritornando in patria su di una nave straniera, ha il coragigo di rifiutare il denaro di coloro che parlano male dell'italia, nel contadinello lombardo che, trovatosi sul teatro della guerra fra Piemontesi ed Austriaci, non esita a dare la sua vita per rendere un servizio ai compatrioti, nel tamburino sardo che, per portare soccorso ad un drappello di fanteria assediato dagli Austriaci, non esita a sacrificare una gamba, noi sentiamo che c'è un uguale sentimento,e soprattutto la semplicità e l'umiltà delle anime veramente grandi che mai si inorgogliscono di un bel gesto.
E' l'amore alla famiglia che ispira i racconti: Il piccolo scrivano fiorentino, Sangue romagnolo, Dagli Appennini alle Ande. Il piccolo fiorentino, a scapito della salute e degli studi, si leva ogni notte per proseguire il lavoro che il padre stanco non ha ultimato: e, mentre i genitori non s'accorgono di nulla, e sempre sono pronti a rimbrottarlo per le votazioni che di mese in mese si fanno più scarse, il piccolo tace il suo segreto, sino a che, una notte, il padre, svegliatosi per un improvviso rumore, sorprende il figlio chino sul lavoro e ne capisce il sacrificio.
Sangue romagnolo è ispirato ai famosi episodi di brigantaggio che afflissero le contrade della Romagna nel secolo scorso. Questa volta è un nipotino che, per salvare la nonna dalla coltellata di un malfattore,le fa scudo con il suo corpo e le muore accanto chetamente, quasi che con questo gesto le abbia voluto chiedere perdono di tutte le marachelle fatte.
Dagli Appennini alle Ande è forse il racconto più commovente. Un piccolo genovese affronta le traversie di un viaggio oltreoceano per andare in cerca della madre, costretta dalla miseria a lavorare in America. Dopo giorni e giorni di peregrinazioni, il piccolo giunge lacero e sfibrato alla casa della madre, ed il suo intervento avrà il benefico effetto di convincerla a lasciarsi curare da una terribile malattia e a guarire.
Non dimentichiamo L'infermiere di Tata, Valor civile e Naufragio: in questi ultimi racconti i protagonisti si sacrificano per il prossimo, verso il quale nutrono un amore pari a quello che sentono per la loro famiglia. Nel primo un fanciullo veglia al capezzale di uno sconosciuto in punto di morte, nel secondo un ragazzo salva il compagno dai gorghi del fiume, nel terzo un orfanello, pur sapendo di non poter altrimenti scampare alla morte, cede ad una giovane amica conosciuta durante la navigazione, il suo posto sulla barca di salvataggio.
E' un libro questo, che non si dimentica neppure con il passare degli anni, perchè in esso è espressa tutta la poesia dell'infanzia, di questa età meravigliosa che l'uomo maturo ricorda sempre con un pò di nostalgia.
Leggiamo insieme qualche racconto:
Dagli Appenini alle Ande
Il piccolo scrivano fiorentino
Il Tamburino sardo