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Cuore e acciaio - Recensione - iPhone

Creato il 02 novembre 2013 da Intrattenimento

Forte del successo del primo Real Steel, Realiance Games punta di nuovo sui robot in salsa freemium

"Squadra che vince non si cambia", dicono, ma quando bisogna realizzare il sequel di un mobile game di successo è chiaro che si vada a mettere mano su alcuni degli elementi che avevano caratterizzato il prodotto originale, producendo differenze che possono essere sia positive che negative nell'ottica dell'esperienza.

Cuore e acciaio
Ecco, mai discorso così cervellotico fu più azzeccato, visto che Real Steel: World Robot Boxing nasce proprio dalle ceneri di un titolo piuttosto popolare su App Store e Google Play, Real Steel appunto, e cerca a suo modo di introdurre delle novità che però non sempre si rivelano efficaci. L'universo è quello che abbiamo imparato a conoscere grazie all'omonimo film con Hugh Jackman, ambientato in un futuro in cui i combattimenti fra robot vanno per la maggiore e sono diventati lo spettacolo televisivo di riferimento. Vestiamo dunque i panni di un "allenatore" che deve prendere sotto la sua ala protettiva un grosso guerriero di latta e portarlo al successo, il tutto attraverso una serie di tornei man mano più difficili e ricorrendo a un sistema di potenziamento che da un lato ci consente di spendere i crediti guadagnati con ogni vittoria, dall'altro si pone come il "limite" che qualsiasi fruitore di giochi freemium ben conosce. Oltre al tradizionale espediente dell'energia limitata, che pone un freno alla nostra smania di combattere e si ricarica con il trascorrere dei minuti, Real Steel: World Robot Boxing si rivela infatti anche discretamente esigente in termini di potenziamenti, il che rende necessario "grindare" un bel po' prima di poter superare determinati incontri e proseguire la carriera.

Cazzotti digitali

Oltre a far pesare di più il formato freemium, questo nuovo tie-in di Real Steel abbandona purtroppo alcune feature presenti nel primo episodio, nella fattispecie la possibilità di costruire da zero un robot, rimpiazzandole con una maggiore varietà per quanto concerne le modalità disponibili.

Cuore e acciaio
È infatti possibile cimentarsi con il campionato, il time attack, le esibizioni singole e gli allenamenti, questi ultimi talvolta necessari per effettuare il "grinding" a cui abbiamo accennato poc'anzi, racimolare qualche credito extra e acquistare gli upgrade necessari per restare competitivi. Il gameplay è rimasto pressoché invariato, si tratta di un picchiaduro a incontri discretamente tattico per via del poderoso danno inflitto da ogni colpo che va a segno, che ci spinge a fare molta attenzione e tenere sempre un dito sul pulsante della parata, purtroppo separato e non in stile Street Fighter, ovvero abbinato alla direzione contraria del d-pad virtuale rispetto alla posizione dell'avversario. È possibile sferrare attacchi veloci o lenti, che cambiano a seconda della direzione in cui ci muoviamo, offrendo una grande varietà di manovre e animazioni, nonché rilasciare una poderosa supermossa che si carica man mano che mettiamo a segno dei colpi. La sensazione di impatto purtroppo è scarsa, e purtroppo ciò fa la differenza fra un beat'em-up "carino" e uno davvero in grado di coinvolgere, ma bisogna anche dire che sui dispositivi mobile finora ben pochi sviluppatori sono riusciti a fare molto di meglio. Di certo l'ottimo comparto tecnico aiuta, i ventiquattro robot che formano il roster hanno un design convincente e le "fatality" appaiono piuttosto spettacolari, con teste e arti che volano ovunque.

Real Steel: World Robot Boxing si presenta come un interessante "more of the same" rispetto al primo episodio della serie, e non a caso sembra stia riscuotendo un buon successo su App Store e Google Play. Il gioco vanta un roster piuttosto nutrito di robot sempre più cattivi e potenti, un sistema di potenziamenti ben implementato e un buon numero di modalità, oltre a un comparto tecnico all'altezza delle aspettative, ricco di dettagli e animazioni fluide. Quello che manca al titolo di Reliance Games è una buona resa degli impatti, cosa che gli avrebbe senz'altro fatto fare un balzo in avanti in termini di coinvolgimento e longevità, nonché un approccio freemium più permissivo.

Tommaso Pugliese
Tommaso Pugliese
@TommasoPugliese

Pro

  • Tanti robot, tante modalità
  • Ottimo comparto tecnico
  • Piuttosto impegnativo...

Contro

  • ...ma non sempre per i motivi giusti
  • Scarsa sensazione di impatto
  • Il modello freemium risulta abbastanza limitante

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