Eddy Merckx, il “Cannibale” del ciclismo, da giovedì scorso ha subito l’impianto di un pacemaker cardiaco. Lo ha raccontato egli stesso al quotidiano belga Het Nieuwsblad.
Nessun evento traumatico, nessun infarto o altri segnali preoccupanti ma
La mia frequenza cardiaca a riposo è inferiore a 40 battiti al minuto dal giorno della mia nascita o giù di lì – ha spiegato Merckx in un’intervista tradotta da Il Corriere della Sera – L’intervento è servito per evitare alcuni problemi, soprattutto di notte. Sono stato operato dal dottor Johan Van Lierde, un mio amico che mi ha consigliato di farlo per ridurre i rischi.
Già nel recente passato il giornalista belga Daniel Friebe, nel suo libro “Eddy Merckx, il Cannibale”, aveva supposto – sulla scorta delle cartelle cliniche dell’epoca, analizzate da uno specialista – che Merckx abbia sofferto di una cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva, una patologia che al giorno d’oggi chiude le porte dell’idoneità sportiva perché aumenta il rischio di morte improvvisa durante la competizione.
Ho sempre saputo di avere un cuore particolare e mi sono sottoposto ad un controllo ogni anno – ha concluso Merckx – ma non ho mai avuto problemi. Sto bene e tra due settimane spero di poter tornare in bicicletta.