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CupCakes a colazione di Nora Roberts

Creato il 18 dicembre 2013 da Nasreen @SognandoLeggend

CupCakes a colazione

di Nora Roberts

autrice

Teresa Gammauta

Nora Roberts, nata Eleanor Marie Robertson (Silver Spring, 10 ottobre 1950), è una scrittrice statunitense, autrice di più di 150 romanzi rosa. È stata la prima autrice ad essere inserita nella Romance Writers of America Hall of Fame. Ha scritto anche molte opere con gli pseudonimi di J.D. RobbSarah Hardesty e Jill March. Fino al 2006, i suoi romanzi erano già apparsi per ben 660 settimane nella lista dei bestseller del New York Times. Oltre 280 milioni di copie dei suoi libri sono in stampa, di cui 12 milioni di copie vendute nel solo anno 2005. I suoi romanzi sono stati pubblicati in 35 paesi.

Sitohttp://www.noraroberts.com/

datilibro

CupCakes a colazione di Nora RobertsTitolo: CupCakes a colazione
Autore: Nora Roberts
Serie: //
Edito da: Harlequin Mondadori
Prezzo: 12,90 € cartaceo // 6,99 € ebook
Genere: Romance
Pagine: 384 p.
Voto: http://i249.photobucket.com/albums/gg203/nasreen4444/SognandoLeggendo/2Astelle.png

CupCakes a colazione di Nora Roberts CupCakes a colazione di Nora Roberts 

Trama: Summer è una maga del dessert ed è appena stata ingaggiata dal proprietario di una catena di alberghi di lusso, Blake Cochran, per creare un menu prestigioso per il ristorante di Philadelfia. Carlo ha appena finito di dedicarsi al suo ultimo libro di ricette e sta per intraprendere un viaggio per pubblicizzarlo insieme all’agente Juliet Trent. Una vera sfida, per Summer e Carlo, indovinare quale sia il piatto preferito delle persone che hanno appena rapito il loro cuore. Dopo, si tratterà solo di cucinarlo e apparecchiare per una cena a lume di candela. Due chef di grido che in cucina amano soprattutto il lato sensuale, la capacità di incantare e sciogliere gli animi grazie a semplici ingredienti mescolati con maestria. Due storie che si intrecciano tra profumi invitanti, nuovi sapori e ricette d’amore.

Recensioneùdi Gonza

Cominciamo dalla cosa più importante: questo libro è già uscito in passato con un altro titolo e precisamente “Un tavolo per due”. Ora glissando sulle ragioni a me sconosciute per cui una casa editrice decida di ristampare lo stesso libro con un altro titolo, c’è innanzitutto da dire che i due racconti risentono del peso degli anni; lasciamo perdere il fatto che nessuno abbia telefono cellulare e computer portatile, ma quando nei momenti di tensione i protagonisti si accendono una sigaretta oppure mandano telegrammi per informare qualcuno, io ho avvertito un netto calo del pathos.

I due racconti presi singolarmente non sono male, ma nemmeno eccezionali, diciamo che qualcuno nelle alte sfere della casa editrice aveva ben chiaro il fatto che solo il nome “Nora Roberts” avrebbe indotto più di una lettrice a comprare il libro, ma in quanto grossa estimatrice da lungo tempo dell’autrice, posso affermare, senza tema di essere smentita, che lei ha scritto di molto, molto meglio.

salina

Il primo racconto, che s’intitola Dolci incontri, ha come protagonisti Summer e Blake. Lei ha raggiunto, per quanto giovane, l’apice del successo come chef specializzata in dessert e gira il mondo per cucinare anche un unico dolce per i ricchi e potenti che possono permettersela; ha una madre famosa attrice francese che ha fatto i suoi danni e, forse in seguito a questo, ha da tempo messo la sua carriera davanti a tutto nella vita. Blake è il discendente di una catena di gestori di alberghi, è ricco, determinato e affascinante, ovviamente pure bello (che ve lo dico a fare) e da quando conosce Summer è deciso a fare di tutto perché lei diventi la chef di uno dei suoi alberghi.

Le cose ovviamente non sono semplici e, per onestà nei vostri confronti, devo affermare che io lei proprio non la sopporto, va bene il maschio alfa e quello che vi pare, ma la femmina testarda e cocciuta ai livelli de La bisbetica domata di Shakespeare non è proprio uno dei miei personaggi preferiti.

“Summer sentì la realtà allontanarsi da lei, ma non aveva alcun desiderio di fermarla. Avrebbe provato tutto ciò che doveva provare, sarebbe andata ovunque dovesse andare, purché Blake fosse con lei.”

Come al solito tutto è bene quel che finisce bene, e che la storia di Summer e Blake sia destinata a finire più che bene lo vediamo nel secondo racconto, che invece ha come protagonisti Carlo (di cui abbiamo fatto una breve conoscenza nel precedente racconto) e Juliet e si intitola Lezioni di cucina.

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Dunque, anche se ho trovato questo racconto più divertente del primo, nella mia mente è stato catalogato come La saga dello stereotipo per i motivi che vado ad elencare: lo chef è Carlo, classico maschio latino che infrange tutti i cuori e se ne porta a letto parecchi; le donne sembrano non vedere l’ora di mettergli le mani addosso e lui è ben felice di indulgere; parla italiano nei momenti di grande passione [e qui sta alla vostra capacità di non ricordare Un pesce di nome Wanda per non scoppiare a ridere nel mezzo di un amplesso] e si rivela geloso fino a diventare aggressivo; ora io non posso certo cambiare anni di retaggi culturali, ma frequentando da parecchi anni i maschi italiani, non posso che sorridere di fronte alla visione che l’americana media ha dei cosiddetti macho men e che dovrebbero essere in maggioranza nel nostro paese. 

“Il romanticismo va bene per i libri e i film.” 
“Il romanticismo va bene dappertutto. Dovresti provare vino, lume di candela e musica a basso volume. Concediti l’esperienza. Non ti farà male!”

Juliet accompagna Carlo nel giro promozionale attraverso gli Stati Uniti per la promozione del suo nuovo libro e chiaramente non possono esserci due persone più diverse al mondo. Come per Summer nel primo racconto, anche Carlo si considera un artista dei fornelli, un creatore, e quindi si prenderà la briga di insegnare a Juliet a cucinare, ma soprattutto a gustare un pranzo con tutti i suoi sensi. Non vi nascondo che durante entrambi i racconti ho avuto degli attacchi di fame atavica.

Il fatto è che Juliet non è disposta a farsi incantare da questo sexy cuoco che parla italiano e cucina da Dio (che altro vuoi dalla vita bella mia?) e quindi la seduzione da parte di Carlo, che invece ha chiaro quasi da subito come si sente, attraversa diverse fasi, come la preparazione di un piatto: prima si scelgono i migliori ingredienti, poi si miscelano accuratamente le dosi, poi si cuoce con pazienza e infine si gusta con cura.

Come avrete capito questo libro non mi ha fatto impazzire, ho letto di molto meglio, specialmente uscito dalla stessa penna dell’autrice in questione, ma se siete amanti delle storie d’amore a sfondo culinario questa è una lettura easy peasy e senza troppe pretese; se invece doveste scegliere questo libro per iniziare a fare la conoscenza con Nora Roberts potreste pentirvene….

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