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"E' stata un'esperienza eccitante, nuotare e, all'improvviso, questa montagna di fronte a te" afferma christopher M. Reddy, direttore del Coastal Ocean Institute e co-autore dello studio sulle cupole sottomarine.
E, ancora più strabiliante, queste cupole avevano creato una piccola oasi per la vita sottomarina, come una barriera corallina artificiale.
Reddy, geochimico marino che studia i depositi di petrolio, è stato particolarmente interessato dalla composizione chimica delle cupole. "Un materiale a base di asfalto davvero insolito" sostiene Reddy. "Non ci sono molte opportunità di studiare il petrolio di 35.000 anni sul fondo del mare".
"La cupola più larga è delle dimensioni di due campi da football, e alta come un edificio di sei piani" dice David L. Valentine, altro autore dello studio e primo ad imbattersi nel "Duomo".
Dalla cupola più ampia, soprannominata "Il Duomo", sono stati prelevati dei campioni di materiale attraverso Alvin, un sommergibile studiato per effettuare ricerche sui fondali marini, e trasportato nei pressi delle cupole dalla nave-laboratorio Atlantis. Il braccio robotico di Alvin ha prelevato un pezzo della cupola e l'ha riportato in superficie sull'Atlantis per farlo analizzare.
"Stavo dormendo. Qualcuno mi ha svegliato e voleva che andassi a vedere le rocce e a fare le analisi. Ero eccitato per quanto fosse facile rompere il campione, il che conferma che non era roccia solida". Questo a portato alla teoria che queste strutture siano composte principalmente da asfalto.
E, pestando la roccia in un mortaio, nel giro di pochi minuti si trasforma in olio denso.
"Questo mi ha fatto immediatamente dire che era asfalto" sostiene Reddy. "E ricordo di essermi girato verso Dave [Valentine] e di aver detto 'Dobbiamo tornare. Per favore, riportami indietro'".
Sfruttando la collaborazione della University of Sydney ed il supporto di un altro sommergibile scientifico, l' Autonomous Undersea Vehicle, si è riusciti a mappare completamente l'area delle cupole utilizzando spettrometrie di massa e datazioni al carbonio per confermare l'età delle formazioni di asfalto. "Per me, come chimico che lavora col petrolio, è stato molto eccitante" afferma Reddy. "Volevo scoprire che aspetto avesse il petrolio dopo 35.000 anni".
Quello che ha scoperto è che il petrolio era parecchio cambiato, suggerendo che la natura abbia "strappato" alcuni elementi chimici dalla sua composizione. Le cupole sono sostanzialmente delle enormi bolle generate da esplosioni avvenute sul fondale marino, il residuo fossile di una fuoriuscita di petrolio.
Questo fenomeno non è nuovo alla scienza, ma secondo Valentine "non abbiamo mai visto niente del genere...nessuna struttura grande come questa". Valentine stima che le strutture contengano circa 100.000 tonnellate di asfalto, e probabilmente siano anche ricche di fossili di animali marini, come suggerisce l'esperienza delle pozze di asfalto californiane, le La Brea Tar Pits di Los Angeles.
E attorno a queste cupole fiorisce la vita. Non si sa esattamente quali specie popolino il sito, ma si presume che alcune creature, come batteri e microbi, possano nutrirsi del petrolio che è fuoriuscito dalle cupole durante i millenni scorsi. O potrebbero sfruttare piccole bolle di metano che vengono rilasciate da alcuni fori sulle cupole.
Queste cupole sono di notevole interesse per la scienza, e di certo la ricerca sulla loro formazione e sul loro ruolo nell'ecosistema marino locale continuerà ancora per anni. Anche perchè rimane ancora una questione fondamentale da risolvere: cosa c'è dentro le cupole? E' rimasto del petrolio? C'è del metano? O ci sono cavità che possono ospitare alcuni esseri viventi adattatisi a vivere in condizioni estreme?
"Uno dei nostri obiettivi è quello di perforarle" dice Valentine. "Abbiamo anche bisogno di parlare con dei geologi per capire da dove provenga il petrolio. E, fondamentalmente, dobbiamo guardare all'attuale degradazione del petrolio avvenuta a causa di microrganismi e vedere se c'è qualche essere vivente intrappolato all'interno delle cupole".
News Release : WHOI scientists find ancient asphalt domes off California coast
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