Cura delle varici: Ippocastano

Da Euplio

Cura delle varici

Ippocastano

Come abbiamo più volte detto in precedenti aricoli è importantissimo prevenire e curare le varici fin dai primissimi sintomi, non per risolvere un problema di natura estetica (come il più delle volte accade), ma per evitare delle complicazioni gravi quali tromboflebiti, flofosi (infezione) ed ulcerazioni.

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Sperando di farti cosa gradita ho pensato di scrivere degli articoli sui rimedi naturali di Fitoterapia più utilizzati per prevenire e curare la patologia delle varici e dei sintomi ad essa correlati (gambe stanche, pesanti, dolenti e gonfie, i crampi notturni e i formicolii).

E’ logico che è compito del medico naturopata, scegliere il principio attivo più indicato per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura.

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La Fitoterapia, oggi, ci mette a disposizione dei rimedi che sono diventati indispensabili nel trattamento e nel miglioramento dei sintomi legati alle Varici.

Tra tutti, di fondamentale importanza è l’ Ippocastano (Aesculus Hippocastanum)

Questa pianta esercita una potente attività protettiva sui capillari, ha azione antiedemigena e decongestionante, pertanto è indicata nell’insufficienza venosa periferica e quindi nelle varici.

Cercherò di chiarire perchè l’ippocastano è l’unico rimedio naturale che non deve mai mancare nella prevenzione e cura delle varici.

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La pianta presenta numerose proprietà farmacologiche ed è stato dimostrato da numerosi studi che potenzia la resistenza dei capillari, diminuisce la permeabilità dei capillari e svolge un’azione antinfiammatoria e di drenaggio linfatico.

Inoltre questo rimedio naturale agisce sul ricambio elettrolitico locale e pertanto favorisce l’eliminazioni dei liquidi interstiziali che accumulandosi danno luogo ad edema (azione antiedemigena).

L’ippocastano è quindi particolarmente indicato nei sintomi legati ad insufficienza circolatoria periferica, alle varici (stanchezza, gonfiore, pesantezza, dolore, prurito, crampi notturni e formicolii) alle sindromi postflebitiche, alla cellulite e alla fragilità capillare.

Tra i principi attivi che sono presenti nelle Castagne d’India importanti sono l’escina, che rappresenta il principio attivo più importante della pianta, i tannini, i flavonoidi (azione antiossidante e quindi anti-invecchiamneto) e le cumarine

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L’escina riesce a diminuire la funzione dell’elastasi e della ialuronidasi, due enzimi, che aggredendo l’endotelio dei vasi e la matrice extracellulare, ne indeboliscono la struttura. Infatti abbassando l’attività di questi enzimi, le vene recuperano la normale resistenza e permeabilità.

Usi Clinici

Gli estratti di ippocastano, per la loro azione protettiva sui capillari e decongestionante, vengono impiegati non solo per dare sollievo alle gambe stanche e pesanti, ma anche per curare l’insufficienza venosa periferica e le sindromi flebitiche. Questo perchè l’aumento del tono delle vene si riflette in modo positivo sul ritorno venoso verso il cuore.

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Inoltre un diminuito rallentamento del sangue negli arti inferiori, significa gambe meno gonfie e pesanti e rappresenta una ottimale prevenzione contro la cellulite.

L’ippocastano, è spesso utilizzato in associazione ad altri rimedi naturali con azione sinergica, come per esempio l’Amamelide, il Grano saraceno, il Cardo mariano e la Consolida.

Effetti collaterali 

Il frutto o castagna d’India, è tossico e se ingerito può provocare una grave intossicazione con vomito, dolori addominali e diarrea.

Ad uso esterno, l’escina contenuta nell’ippocastano può causare sulla cute un leggero effetto necrotizzante. L’uso topico della pianta può causare reazioni allergiche.

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Controindicazioni 

Gli estratti di ippocastano sono controindicati in soggetti con disturbi gastrointestinali.

L’uso dell’Ippocastano è sconsigliato per tutto il periodo della gravidanza e nell’allatamento

Evitare di assumere prodotti contenenti Ippocastano in caso di insufficineza renale e di terapie con farmaci anticoagulanti.

Interazioni farmacologiche 

Legandosi l’escina alle proteine plasmatiche l’uso dell’Ippocastano potrebbe ridurre il trasporto di altri farmaci (sia allopatici che naturali) che vengono somministrati contemporaneamente.

Poichè tra i pricipi attivi dell’ippocastano vi sono anche le cumarine, sostanze ad azione antitrombotica, vi possono essere interazioni con farmaci antiaggreganti piastrinici o anticoagulanti.

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Come assumere l’ippocastano

La pianta può essere utilizzata come estratto secco titolato, Tintura madre (T.M.), macerato glicerico e come decotto.

Di seguito ti scrivo un’ottima tisana da assumere per la cura delle varici

Ingredienti

  • 30 gr Rusco (Ruscus aculeatus)
  • 20 gr Ippocastano (Aesculus hippocastanum semi
  • 30 gr Cardo mariano (Silybum marianum semi
  • 15 gr Iperico (Hypericum perforatum) parti aeree

Attenzione

La somministrazione del Cardo mariano è controindicata in caso di ipertensione e nei soggetti cardiopatici, in quanto nella pianta è presente un pricipio attivo: la tiramina.

La somministrazione dell’ iperico può dare come effetti collaterali alterazioni del ciclo mestruale ed eritema. L’uso dell’Iperico è controindicato in tutto il periodo della gravidanza e nell’allattamento.

E’ buona norma non assumere i rimedi naturali a base di Iperico quando si assumono farmaci antidepressivi e anticoagulanti orali.

Preparazione

  • Mettere 50 grammi di miscela erboristica in un litro d’acqua bollente (infuso al 5%).
  • Lasciare in infusione per circa dieci minuti
  • Filtrare bene
  • Bere una tazza di tisana tre/quattro volte al giorno.

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Anche per oggi è tutto

A te e alla tua famiglia vanno i più sinceri Auguri di un Natale

ricco di salute e prosperità

Un caro ed affettuoso saluto

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