Guardando la gran mole di campagne a favore della ricerca contro il cancro, ci si rende subito conto che si pensa, solo ed esclusivamente, a curare il cancro e non a prevenirlo. Siamo spesso invitati a mandare un messaggio dal cellulare o a fare qualsiasi tipo di offerta per sostenere la ricerca su questa terribile malattia.
Secondo i dati Istat in Italia si ammalano ogni anno circa 240000 persone, e ne muoiono circa la metà. In Italia, in generale, il tasso di guarigione dai tumori maligni è simile al resto d’Europa, mentre presenta esiti migliori della media europea per il tumore della mammella, della laringe e della stomaco. Per circa il 67% degli italiani è la malattia che fa più paura.
Allora qual è il perché della mancata pubblicizzazione della prevenzione?
La maggior parte delle persone che si ammalano di cancro (oltre ai noti fumatori) è di classe sociale medio bassa e fa lavori a stretto contatto con polveri e materiali pericolosi e soprattutto ha un’ età intorno ai 60 anni. Questo è un dato che deve far riflettere in quanto a questa è l’età del pensionamento nella quale l’individuo non risulta più un attivo contribuente dello Stato, al contrario è lo Stato che lo deve mantenere attraverso la pensione, forse lo Stato non conviene che troppe persone raggiungano un età molto avanzata. Non c’è bisogno di nessuna particolare ricerca per avallare questa teoria, basta guardarsi attorno e spesso purtroppo molto vicino.
Non solo per lo Stato, ma anche per gli ospedali potrebbe essere meglio curare che prevenire. Sono di poco tempo fa i casi di chirurghi “dal bisturi facile”, ad esempio della casa di cura Santa Rita di Milano. Gli ospedali ricevono dei rimborsi da parte della regione per ogni prestazione sanitaria, quindi più interventi vengono eseguiti più i rimborsi aumentano.
La prevenzione è affidata solamente a qualche trasmissione in canali ed orari improbabili, mentre sarebbe più utile creare uno spot con dei piccoli consigli, prendendo spunto ad esempio dagli spot sul risparmio energetico, dove in un minuto vengono fornite varie dimostrazioni pratiche per abbattere i costi della bolletta.
Ad Esempio in 60 secondi si potrebbe parlare dell’ elevato consumo di carni rosse che può favorire l’insorgere di tumori del pancreas, e che l’assunzione di vitamina D (contenuta in pesci grassi come salmoni e aringhe, latte e suoi derivati, fegato e verdure verdi) diminuisce il fattore di rischio. Altra importante precauzione contro il cancro può essere il consumo giornaliero di tè verde, considerato in Oriente l’elisir di lunga vita. In Cina e Giappone dove il tè verde è bevanda nazionale il tasso di morti di cancro è di gran lunga inferiore a quello di Europa e Stati Uniti, ad esempio i giapponesi hanno sia il più alto tasso di fumatori che quello più basso di cancro al polmone.
Quindi la prevenzione non paga, forse è il caso di non aspettare invano degli spot televisivi e informarci da soli e comunque continuare a sostenere la ricerca.
Franco Delrio