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Curiosità africane /Quando il "suono" era potere /La campana

Creato il 05 dicembre 2012 da Marianna06

 Favole

 

In Africa gli strumenti musicali, primo fra tutti il tamburo, erano associati, in passato, al potere del re.

Infatti, a Porto Novo, nel Benin,il re, ogni mattina, volutamente nascosto agli sguardi dei più, non appena il sole faceva la sua comparsa nel cielo, colpiva con un bastone la sua campana di ferro e accompagnava il suono con delle parole di rito.

La campana era formata da due campane di piccole dimensioni e di grandezza differente.

Era chiamata la campana “dei due bambini” oppure “del maschio e della femmina”.

Questo perché era associata al culto della dualità,rappresentata dai gemelli.

Prima di percuoterla il re soffiava nella campana e le parole di rito, che seguivano, non significavano altro che la sua voce non sarebbe mai venuta meno.

Il potere era di “durata”(lunga vita al re anche oltre la morte) e di dominio (potenza) sulla sua gente.

Oggi  rappresentazioni riguardanti il passato,quando il Benin-Dahomey  era un regno, si possono rivivere solo nel corso di alcune festività nazionali a ricordo dei tempi andati.

Comunque ,ancora oggi, a Porto Novo, la campana, insieme al tamburo e al canto, è lo strumento per eccellenza del ritmo nonché un  simbolo di ricchezza per il materiale con cui viene costruita.

In genere essa è forgiata in bronzo, materiale di pregio.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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