Questo mosaico di immagini proviene dalla Navigation Camera di Curiosity e mostra la posizione del rover della NASA al suo 376° giorno della missione. (Crediti: NASA/JPL-Caltech)
Dopo 376 giorni su Marte il rover della NASA Curiosity ha raggiunto un altro traguardo: ieri, per la prima volta, ha utilizzato la funzione di “autonomuos navigation”, una sorta di pilota automatico che lo stacca dai controlli sulla Terra e lo lascia decidere in autonomia durante la sua avventura marziana verso il Monte Sharp.
Per renderlo possibile sono stati utilizzati degli avanzati software messi appunto dai ricercatori del Jet Propulsion Laboratory, simili a quelli già montati sull’altro rover presente su Marte, Opportunity. Usando la funzione di autonav, Curiosity può analizzare le immagini che scatta durante il tragitto per calcolare un percorso più breve e e meno impervio, anche in quelle zone che dalla Terra sembrano poco sicure, come è successo ieri.
“Curiosity scatta numerose immagini stereoscopiche e i computer a bordo del rover le analizzano per mappare il terreno e gli eventuali pericoli sul percorso”, ha spiegato Mark Maimone, ingegnere che si occupa proprio della mobilità di Curiosity al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. Il rover riesce a scannerizzare ogni possibile percorso per raggiungere il suo target e a scegliere il migliore in completa autonomia.
Nel test di ieri il rover si è spinto in una regione non visibile ai ricercatori dal punto in cui si era fermato nel precedente test e quindi non sicura. Curiosity, invece, dopo aver analizzato ogni variabile ed eventuale pericolo ha continuato per 10 metri con il suo pilota automatico completando la sua missione giornaliera di 43 metri.
Il rover dovrà ancora percorrere 7,18 chilometri prima di raggiungere il Monte Sharp. Il percorso è già stato programmato grazie alle immagini provenienti dall‘High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) camera montata sul Mars Reconnaissance Orbiter. Nel prossimo test il rover percorrerà 500 metri prima di raggiungere un altro pit stop, quando si fermerà per effettuare altri esperimenti. Sul Monte Sharp, nel bel mezzo di Gale Crater, gli scienziati prevedono di trovare prove di come l’antico ambiente marziano sia cambiato e come si sia evoluto.
Per saperne di più:
- Visita il sito del Mars Science Laboratory
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Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni