“E’ stato un viaggio epico quello di Curiosity verso questa montagna marziana”, ha detto John Grotzinger (del California Institute of Technology). Il rover/laboratorio dal peso di una tonnellata comincerà prima del previsto la sua scalata nella zona della Murray Formation, invece di continuare per un altro punto d’ingresso, il Murray Buttes: secondo gli esperti la nuova traiettoria permetterà di trovare un terreno geologicamente e geograficamente migliore per le ricerche e i test. Un mese fa per il rover era stata scelta una formazione rocciosa nei pressi della Hidden Valley chiamata il Bonanza King, ma si era rivelata troppo instabile. Molte caratteristiche tra differenti tipologie di terreno vengono segnalate tramite le immagini provenienti dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), che è stato fondamentale in questi anni per programmare il viaggio del rover.
Il percorso di Curiosity dalla Bradbury station (luogo di atterraggio, nel Sol 1) fino al giorno marziano Sol 743. L’annuncio che Curiosity aveva raggiunto la base del Monte Sharp è arrivata Sol 746. (Crediti: NASA / JPL)
L’immagine di Immagini HiRISE sul MRO mostra la vecchia e la nuova traiettoria di Curiosity. (Crediti: NASA / JPL-Caltech / Univ of Arizona)
Gli scatti ottenuti da MRO sono stati utili al team di ricerca per individuare alcuni altopiani in un’area poco dietro Pahrump Hills, dove gli esperti prevedono di effettuare, nel giro di qualche settimana, una trivellazione per acquisire un campione di terreno. Anche se questa valle ha un fondo sabbioso della lunghezza di due campi da calcio, la squadra si aspetta che sarà un percorso meno impervio rispetto a quello trovato nella Hidden Valley, che ha messo a serio rischio le ruote del rover. Le sei ruote non hanno avuto “vita” facile neanche in passato, quando hanno dovuto affrontare rocce spesso molto taglienti: questo inconveniente non è stato sottovalutato dai ricercatori, che hanno più volte cambiato rotta scegliendo luoghi meno rischiosi per la missione e puntando verso sud. A parte le ruote logorate, la NASA ha assicurato che il rover è in buone condizioni.
Crediti: NASA/JPL
Dall’agosto del 2012 Curiosity cerca di capire se Marte ha mai offerto in passato le condizioni ambientali favorevoli per la vita microbica. Rocce sedimentarie e argillose nell’area di Yellowknife Bay hanno dato prova della possibile presenza di acqua miliardi di anni fa. Qualche giorno fa, però, una commissione scientifica ha criticato il team di Curiosity per una missione finora troppo prolungata in cui il robot si muove tanto in lungo e in largo, ma preleva pochi campioni. “Faremo molte più trivellazioni”, ha quindi promesso oggi Grotzinger. In questo senso il progetto Mars Science Laboratory della NASA continua le ricerche: proprio il Monte Sharp offrirà una serie di strati geologici che hanno “fotografato” i diversi capitoli dell’evoluzione ambientale di Marte.
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni