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Curiosity report: km dopo km, sulla strada per il Monte Sharp

Creato il 05 settembre 2013 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Curiosity sol 84  MAHLI  self - portrait 9332 x 6728

Curiosity sol 84  MAHLI  self - portrait 9332 x 6728
Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Nel nostro ultimo report, avevamo lasciato il rover della NASA Curiosity in partenza verso il Monte Sharp, con un percorso di circa 8 chilometri, iniziato ufficialmente durante il sol 326 (6 luglio 2013): Curiosity aveva appena terminato di lavorare sui principali target individuati nel viaggio di andata verso Yellowknife Bay, come Point Lake e lo Shaler.

Curiosity potrebbe impiagarci anche un anno per raggiungere la meta e molto dipenderà da quanti obiettivi scientifici interessanti verranno individuati lungo la strada.

La mappa successiva indica, con una stellina verde, la posizione del rover il 27 agosto 2013, quando aveva lasciato la zona di Glenelg da 1,39 chilometri. I triangoli verdi rappresentano, invece, i punti di interesse individuati dal team: il primo dista circa 500 metri dalla posizione di Curiosity.

Curiosity verso il Monte Sharp

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

In accordo con i recenti dati pubblicati sul sito curiosityrover.com, questa è la posizione aggiornata al 4 settembre alle 05:49:52 UTC.

Curiosity Map 4 Sept 05:49:52 UTC

Le prime unità di guida sono state più brevi perché alcuni software non erano ancora stati verificati dal 28 febbraio scorso, quando un problema alla memoria flash, aveva costretto il team al passaggio sul computer side-B.

Le coppie di fotocamere HazCam e NavCam, che vengono utilizzate dal rover per riprendere immagini e scegliere il percorso migliore, hanno richiesto una messa a punto.
In particolare, la NavCam B si stava comportando in modo leggermente diverso rispetto alla NavCam A, cambiando il modo di ripresa in base alla temperatura. Il team ha così dovuto caricare un nuovo programma.

Ma questo non è stato l'unico intervento ed anche altri software sono stati migliorati ed integrati con nuove funzionalità: il 27 agosto (sol 376), ad esempio, Curiosity ha utilizzato, per la prima volta su Marte, la navigazione autonoma, o Autonav.

In questo modo, il rover è grado di analizzare le foto per ogni drive, calcolando un percorso sicuro.
Tale capacità va sicuramente oltre rispetto alle possibilità del team da Terra che ha la necessità di decidere con il dovuto anticipo e comunque non può valutare aree che rimangono nascoste e poco visibili.
Il team ha stimato che l'Autonav potrà essere utilizzata per un massimo di 90 minuti, in tutta sicurezza.
Il software che consente la navigazione autonoma sarà un valido aiuto anche nelle future missioni e potrà preservare il rover da spiacevoli incidenti, come quello capitato al povero Spirit, rimasto insabbiato al "Troy" (Home Plate), cessando le sue comunicazione con la Terra il 22 marzo 2010.

Un gruppo di scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ha anche messo a punto un simulatore, molto simile ad un video gioco, chiamato "Artemis", per riprodurre il movimento del rover su diversi tipi di terreno.
Il modello è stato perfezionato con test reali in laboratorio, utilizzando la ruota di scorta di Spirit su un terreno a grana grossa e fine.

La guida del sol 376 ha fatto stare con il fiato sospeso perché è stata effettivamente eseguita su un terreno non confermato mentre, la settimana precedente, Curiosity aveva effettuato un test all'interno di un'area già valutata.

Durante il sol 376 il rover ha guidato per un totale di 43 metri, di cui 10 metri eseguiti in navigazione autonoma, attraverso una depressione i cui dettagli superficiali non erano visibili nelle foto scattate dall'ultima posizione raggiunta.

Curiosity sol 377 MastCam right/left anaglyph

Curiosity sol 377 MastCam right/left anaglyph
Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Da quando Curiosity ha iniziato la sua strada verso il monte Sharp, il team ha sperimentato diversi tipi di riprese mirate ad ottenere il migliori dettagli per la guida.

Ad esempio, a partire dal sol 318 (28 - 29 giugno 2013) il team ha iniziato a valutare l'acquisizione di immagini con il MARDI (Mars Descent Imager), effettuando diversi scatti durante l'arco della giornata per capire quale fosse il momento migliore. Sulla sua lente si è accumulata molta polvere durante la fase di discesa sul Pianeta Rosso poco più di un anno fa: al MARDI dobbiamo, infatti, la fantastica sequenza di atterraggio, ve la ricordate?

Il MARDI può fornire dettagli preziosi del terreno sotto le ruote del rover: il team ha notato che le foto scattate in penombra o dopo il tramonto, forniscono i dettagli migliori in quanto l'illuminazione minore ha meno effetti sull'ottica polverosa.

Mars Descent Imager MARDI timeline from sol 310 to sol 372 - drive after drive

Mars Descent Imager MARDI timeline from sol 310 to sol 372 - drive after drive
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Anche il MAHLI può contribuire alle informazioni per la guida: quando il braccio robotico è chiuso, scatta foto (capovolte!) al paesaggio.
In base alla direzione seguita dal rover, le sue immagini riprendono sempre una parte del monte Sharp (meno, man mano che il rover avanza): così, il diverso angolo visivo, mostra in modo semplice ed intuitivo i progressi di guida.

Nel mosaico che segue, abbiamo accostato due diversi scatti ripresi prima e dopo un percorso di 38,93 metri. 

Curiosity sol 372 MAHLI

Curiosity sol 372 MAHLI
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Quando le guide superano i 70 metri, Curiosity non ha molto tempo per le osservazioni scientifiche: un bel primato è stato raggiunto nel sol 371 (22 agosto 2013) quando ha guidato per ben 110 metri.
Tuttavia Curiosity sta eseguendo simultaneamente altre attività, pur mantenendo un buon ritmo di viaggio.

Così, oltre alle "foto paesaggistiche" necessarie per la navigazione, non mancano scatti ravvicinati con MAHLI e ChemCam

Curiosity MAHLI 3D Sol 373

Curiosity MAHLI 3D Sol 373
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Curiosity ChemCam sol 332

Curiosity ChemCam sol 332
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Curiosity ChemCam sol 346

Curiosity ChemCam sol 346
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 370 ChemCam

Curiosity sol 370 ChemCam
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 371 ChemCam

Curiosity sol 371 ChemCam
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Ha eseguito riprese astronomiche delle due lune marziane Phobos e Deimos ("VIDEO: LE LUNE DI MARTE PHOBOS E DEIMOS RIPRESE DA CURIOSITY" - "CURIOSITY SOL 368: VARIAZIONI DI LUCE IN 2 MINUTI E 35 SECONDI") e ripreso una vera e propria eclissi anulare.

Sta effettuando rilevazioni con il DAN (Dynamic Albedo of Neutrons) e sta ancora analizzando i campioni prelevati a Cumberland di cui ancora non si hanno i risultati.
L'attività è stata ulteriormente rallentata durante il sol 379 e 380 (30 e 31 agosto 2013) quando il braccio robotico stava per consegnare un nuovo campione al SAM: una ruota posteriore sinistra del rover era finita su una pietra di 6 centimentri, piccola ma troppo "alta" per consentire di muovere il braccio robotico in sicurezza. 

Curiosity deve aver anche "assaggiato" il terreno negli ultimi sol: pur non avendo indicazioni ufficiali, le immagini mostrano segni di attività.

Due fori nel sol 373 (24 agosto 2013), forse prodotti dal laser della ChemCam oppure, piuttosto, dalla punta del trapano.

Curiosity sol 373 0373MH0153000004R0_DXXX

Curiosity sol 373 0373MH0153000004R0_DXXX
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Ed un chiaro set di fori da laser della ChemCam nel sol 382 (2 settembre 2013).
L'immagine che segue è stata elaborata per mettere in evidenza le differenze celate dal velo di polvere marziana, scalzata via dal laser.

Curiosity so 382 MastCam right 0382MR1569000000E

Curiosity so 382 MastCam right 0382MR1569000000E
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Rocce diverse stanno accompagnando Curiosity lungo il cammino: alcune di origine vulcanica, altre chiaramente sedimentarie.

Curiosity sol 365 0365MR1484001000E1

Curiosity sol 365 0365MR1484001000E1
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

HIGHLIGHTING'S SATURATION  0373MR1534000000E1_DXXX  3004 x 2064

HIGHLIGHTING'S SATURATION  0373MR1534000000E1_DXXX  3004 x 2064
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Sarà meravigliosamente istruttivo vedere come cambierà il paesaggio man mano che il rover si avvicina e salirà sulle pendici del Monte Sharp, finora imponente al centro dei mosaici panoramici.

Curiosity sol 375 MastCam left 360 panorama (29.450 x 1.750)

Curiosity sol 375 MastCam left 360 panorama (29.450 x 1.750)
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS" processing 2di7 & titanio44

Ora, nel cratere Gale sta avanzando l'autunno e le temperature iniziano ad essere più rigide. Così forse non mancherà l'occasione di notare dei cambiamenti sul terreno, tali da far intuire la presenza di uno strato ghiacciato.

Curiosity - temperature

Fonte: curiosityrover.com

Curiosity - pressione

Fonte: curiosityrover.com


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