Il numero ridotto di squadre - sei - e l'equilibrio di forze - mix diversamente dosati di esperti "giocatori di categoria", ex Springboks e giovani emergenti - unito al confronto in campo tra le due anime irriducibili da sempre compresenti del gioco sudafricano - pack potenti e reparti arretrati velocissimi - è fattore che procura al torneo massima incertezza e grande equilibrio. E quindi gran spettacolo.
Non solo Griquas "corsari" si diceva: le altre due partite del sabato si risolvono in una vittoria esterna e in un pareggio. Per meglio dire, risultati tutti in bilico: 2 punti di margine a Durban, uno solo a Johannesburg e zero a Città del Capo.
- Free State (formalmente Toyota Cheetahs) va a cogliere una strettissima vittoria sui Golden Lions (ifficialmente MTM Lions) all'Ellis Park: 29-30 il finale, col team allenato da Naka Drotske a mostrare le stesse qualità che li ha resi squadra rivelazione del Super Rugby: controllo del possesso e del territorio e capacità di finalizzazione, aldilà dei protagonisti in campo. I Lions han contrapposto lo spirito positivo incamerato con la vittoria nella recente coppia di spareggi per tornare nel SuperRugby e sono rimasti corti di un solo punto nel recupero. Sono infatti gli ospiti a guidare la partita e i padroni di casa ad inseguire, raggiungendoli nel punteggio per tre volte - 13 pari alla mezz'ora con vantaggio 16-13 a cavallo dell'intervallo, poi sorpasso Cheetahs e ricongiungimento sul 19-20 al 50', ri-allungo ospite chiuso dalla meta finale del giovane pilone Ruan Dreyer al 70', la quale però non veniva trasformata da Elton Jantjies subentrato a Marnitz Boshoff (14 punti). Nel processo i Cheetahs marcavano quattro mete per il bonus offensivo, con l'apertura Elgar Watts e l'ala Riaan Smit alternantisi alla piazzola.
Hendrik Daniller è regolarmente in campo come estremo; i quattro marcatori Cheetahs sono tutti protagonisti dei SuperRugby: il centro Robert Ebersohn, il flanker Boom Prinsloo, il mediano Sarel Pretorius, l'altro centro Johann Sadie. Per i Lions marcano meta il centro Stokkies Hanekom (il gioia e dolore dello spareggio per il SuperRugby: autore di due mete in gara uno e cartellino giallo quasi fatale in gara due), il nr.8 Willie Britz, il pilone Dreyer.
- A Città del Capo è 24 pari tra DHL Western Province e Vodacom Blue Bulls, in una gara che ha fatto tornare in mente ai più vecchietti i confronti storici tra WP e il Northern Transvaal di Naas Botha, coi Bulls tutti trazione anteriore e WP dalla cavalleria più propositiva ed affiatata. C'è un retroscena in questa partita, storicamente il massimo delle rivalità tra Costa britannica e Altipiano boero: l'ultima partita del Super Rugby un mese fa aveva visto i Bulls primi in Conference venir distrutti dagli Stormers.
Questo pari al Newlands è una rivalsa che avrebbe potuto essere completa se il ventenne apertura dei Bulle, un altro Jantjies - il debuttante in Currie Cup Tony, all'anagrafe Altonio con la elle (emerge il trait-d'union culturale con gli afroamericani in fatto di nomi "personalizzati"), chiamato a raccogliere impegnativa eredità di Morne Steyn, non avesse fallito la trasformazione della meta del pareggio marcata al 79' all'angolo dal 21enne flanker di rincalzo Jean Cook (una partita e una meta nel SuperRugby, due in Currie Cup l'anno scorso). Altonio ha comunque siglato un bottino personale di quattro penalty e una trasformazione, quella della prima meta al 68' del centro 21enne Francois Venter (esordio in Currie Cup e Super Rugby due stagioni orsono).
WP ha inizialmente colpito dalle sue più affiatate anche se mediamente giovani retrovie, arrivando alla meta nel primo quarto con Gio Aplon oramai stabilmente estremo e il centro Patrick Howard.
Merita approfondimento l'inusuale schieramento WP arretrato: ha tre piccoletti al largo - il veterano Aplon in fondo, il 23enne Van Den Heever atteso a Munster all'ala aperta e alla chiusa la giovane promessa 19enne del rugby sudafricano, lo sgusciante debuttante Cheslin Kolbe (1,70m per 69 kg: contro tutte le norme del"progetto statura"! Non fatelo sapere all'Ascione Franco, calerebbe giù a sirene spiegate!), compensati da due centri 21enni da 1,90m, Howard e Damien de Allende.
Il pack Bulls guidato da capitan Jono Ross, 22enne appena rientro dai Saracens, non s'è fatto condizionare dalle defezioni e ha tenuto gli ospiti in gara fino a quasi all'ora di gioco , quando un altro giovane, il 21enne flanker WP Nizaam Carr alla seconda stagione sia di Currie Cup che di SuperRugby, marcava la meta che pareva chiudere la partita, portando la squadra di casa sul 21-9. Niente paura, i Bulls non si sono scomposti, niente tronfie stupidate nelle scelte stavolta come in semifinale coi Brumbies, il dominio del pack ha portato frutto.
Nella First Division giunta con la settima giornata a metà della regular season, la situazione è meno equilibrata, il gioco è perlopiù offensivo (nel senso tattico) e si registrano le solite messe di mete. La classifica è nettamente divisa in due tronconi, con tre Province Minnows tagliate fuori - Griffon, Border e Valke - e quattro a disputarsi il secondo posto, decisivo per i playoff.
Il primo di fatto è questione privata per i Pumas basati a Nelspruit, alla settima vittoria su sette, un 69-12 rifilato ai Valke o Falcons, provincia piccola ma che copre le municipalità sud e est della metropoli Johannesburg. Nove mete a due, doppietta del centro Stefan Watermeyer - in foto - apparso negli Ospreys (due partite, una meta) un paio di stagioni orsono.
E' lotta invece aperta per il secondo posto, quattro squadre sono in lizza nello spazio di due punti: gli Eagles del South West District sono andati a battere i rivali diretti Leopards, ancora secondi, per 47-50, cinque mete contro le sei della squadra di casa con doppietta del nr.8 Morne Hanekom; un secondo tempo incredibile, partito dal 16-20, in cui prima i Leopards marcano tre mete in fila, poi gli Eagles rispondono con altrettante arrivando al 35-50 del 70', infine le ultime due dei padroni di casa che però non sono sufficienti.
Boland si tiene in corsa andando a vincere a Welkom in casa Griffons, quest'anno molto meno efficaci dell'anno scorso, per 35-55, otto mete a cinque con doppietta dell'ala Bendon April (che gioca in squadra col flanker Franzel September).
Si affaccia alfine alla corsa per il secondo posto la "sorvegliata speciale" Eastern Province: vince una gara molto strana per gli standard sudafricani, 9-6 coi "vicini" Border Bulldogs consociati nei Southern Kings, grazie a un drop dell'estremo Ntabeni Dukisa che in precedenza aveva fallito una punizione.
Sta a vedere che dopo le prese di posizione dei dirigenti che han apertamente reclamato la "attenzione" della Federazione per una pronta promozione in Premier Division sinora mai riuscita, han deciso per intanto di portarsi avanti mettendosi d'accordo direttamente tra "cugini" (che sono tre Province sulle otto partecipanti)? Battute grevi a parte - ma con dichiarazioni di quel tenore, se le vanno decisamente a cercare - c'è da dire che nella Costa piove che è un piacere e i campi sono pesanti, diversamente dall'Altipiano dove le cavallerie possono scatenarsi.