Negli opulenti e fioriti anni della regina Vittoria le signore inglesi sapevano far buon uso dei doni della terra. Grandi bevitrici di tè e infusi, produttrici di marmellate, gelatine, liquori, vini di frutta, aceti e oli profumati, mele o arance aromatizzate con chiodi di garofano e sacchetti d'erbe da appendere negli armadi, ebbero anche una predilazione particolare per quelli che erano chiamati gli sleeping pillows, i cuscini da sonno.
Samuel Pepys li citava già già nel suo diario, nel secolo diciassettesimo, come "un regalo splendido da fare a una signora, o a un insonne, o a un sofferente d'asma". Gli sleeping pillows, avvolti in piacevoli tele fiorite o quadrettate, adorni di nastri e di fiocchi, divennero un elemento indispensabile dell'attrezzatura per dormire.
Grandi, di circa 30 centimetri per lato, si appoggiavano sul guanciale, o, più piccoli, di 15 centimetri, venivano collocati sotto l guancia affaticata. Celebri consumatori di cuscini da sonno furono i re d'Inghilterra Giorgio III, Edoardo VII e Giorgio V.
Per preparare un cuscino da sonno le erbe dovevano essere triturate; a parte alcune miscele tradizionali, si lasciano le composizioni al senso di creatività e all'intuito di ciscuno. Le erbe vengono disposte fra due strati di cotone abbastanza spesso, oppure lana o altro materiale da imbottitura e il tutto viene infilato in una sottofedera.
Le erbe vanno rinnovate dopo qualche mese; per mantenere la fragranza più a lungo, si possono anche aggiungere fissatori di profumo, polvere di iris, olio di rose o spezie. Appoggiare il capo sopra un simile cuscino è addormentarsi tra un effluvio di tenue profumo, che trasporta in un mondo di ricordi e di associazioni piacevoli; è anche assorbire durante il sonno tutte le benefiche virtù di cui le erbe sono prorietarie; talvolta è il modo di scongiurare un raffreddore, allontananare un'emicrania, riposare la mente troppo ingonbra di pensieri.
Vedremo domani le ricette per alcuni cuscini consigliati allo scopo di migliorare il sonno.