J.F. Millet: L’Angelus
Monologo
Le preghiere vanno e tornano – nessuna è inascoltata.
Tutte sono esaudite, per questo ciascuna di esse ritorna.
E ciascuna di esse ritorna, perché tutte vengono dall’amore.
Chi ha lavorato per l’Amore, con amore poi lavorerà.
Questa è la felicità. – Un’altra felicità non c’è.
Qui è tutto il diletto dell’amicizia.
Qui è tutta la soddisfazione e la sicurezza di sé.
Qui è tutta la serenità.
*
Ma chi ha lavorato per l’Amore – come Te, che hai voluto diventare
Uomo per questo lavoro?
Che eri triste fino alla morte, pur amando sempre?
Che non avevi dove posare il capo, o Re del mondo intero.
Tradito dalla natura e da Dio stesso abbandonato,
ma non deposto – Dio.
Egli è la vittoria dell’Amore!
Santo, Santo! – così cantano nei Cieli e sulla Terra.
Santo, Santo! – nello spazio dov’è l’unica vera armonia!
Santo nei cori di tutti gli Angeli.
E dove gli Angeli-custodi ricevono questo “santo” dall’uomo –
e dove ha fame il dolore non riposto nella preghiera,
e dove soltanto la tristezza stessa è la santità del silenzio.
Anche là santo, e ovunque!
(1846)
(Versione di Paolo Statuti)