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D’Alema e i suoi gioielli: Rondolino e Velardi – E un altro sonetto di Jena Camuna

Creato il 30 gennaio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

babbel8Non vi sembri la domanda troppo scema,
tutt’al più ve lo concedo un poco oziosa:
il quoziente intellettuale di D’Alema
si può dire sia d’origine dolosa?

Lui che stima d’esser certo fra la crema
dei politici la parte più ingegnosa,
come fu che diede vita a un’apostema
che oggi ancora ci regala pus a iosa?

Come fu che il leader Massimo a Palazzo
si portò per consiglieri , volpe e gatto,
due soggetti qual Velardi e Rondolino?

I due, grandi fiutatori dell’andazzo,
prima a Silvio si asservirono in baratto
ora a Renzi fan da comodo zerbino.

Anzaldi, Giachetti e Sensi, figli di… Rutelli

Pensa al Guzzanti che trattava il Rutelli
alla stregua di un emerito piacione
mentre lui sfornava a raffica cervelli
ora vanto dell’italica nazione.

C’è quel Sensi, il Nomfùp del twittarelli,
che per Renzi crea il consenso d’opinione;
or Giachetti fra digiun, proclami e orpelli
di Marino vuol curar la successione.

Ma il più grande, fra il geniale e il genitale,
va di certo proclamato quell’Anzaldi
che ha proposto di cacciar da Ballarò

il Giannini, reo di frase criminale
sulla Boschi, lui fellon fra i maramaldi!
Chi è la mamma di ‘sti figli, sor piacio’?


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