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“Si tratta di polpette avvelenate che hanno comeobiettivo quello di intaccare la credibilità di Libero?”Maurizio Belpietro, Libero, 27.12.2010
L’ipotesi che siano andati a raccontare balle a Belpietro per smerdargli la testata non si può escludere del tutto, almeno in via teorica, ma che c’è più da smerdare? Libero è già da tempo un giornale di merda, forse da sempre. L’ipotesi che le balle se le sia inventate lui, invece, è già più verosimile, ma solo se si accoglie quel pregiudizio che Belpietro non ha mai scoraggiato, ma anzi ha costruito e consolidato sulla sua persona e sul suo stile professionale. C’è una terza ipotesi, la più inquietante, che però nessuno ha finora preso in considerazione: l’editoriale di oggi è un depistaggio anticipato.Un attentato a Fini sarebbe realmente in programma, e realmente potrebbe essere stato deciso da soggetti vicini a Berlusconi ma, col mettere in giro la voce che invece sarebbe una messa in scena organizzata dai finiani o dallo stesso Fini per trarne un qualche vantaggio alla vigilia delle elezioni politiche di primavera, si prepara il terreno a insinuare, a cose fatte, che Fini è morto perché qualcosa nella finzione è andato storto e il ferimento, che doveva essere lieve, è poi risultato letale.Con l’editoriale di oggi, insomma, sarebbero poste in essere – insieme – un’intimidazione, se l’attentato non abbia ad esser messo in atto, e una falsa pista, nel caso che lo debba. In tal senso non è necessario che Belpietro stia giocando un ruolo attivo, anche se al momento è troppo presto per capirlo: è probabile, anzi, che davvero qualcuno gli abbia rivelato quanto oggi riferiva nel suo editoriale e che, pienamente consapevole o meno di farsi strumento del piano, si sia mosso a fare la sua parte, come al solito, d’istinto. L’istinto del servo che capisce al volo, senza che il padrone debba aprire bocca.
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