E’ imminente l’uscita del libro fotografico di Francesca Panzacchi intitolato “D’ombra e di luce”.
Il libro tiene a battesimo la Collana LIGHT, diretta e coordinata dalla stessa Francesca.
Di prestigio sono le due note critiche di Sambuelli e Martignani, due arcinoti fotografi di fama internazionale. Lasciamo dire a loro di cosa tratta quest’opera di grande livello artistico.
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L'approccio alla "lettura" dell'opera di Francesca Panzacchi D'ombra e di luce non deve essere di natura tecnica e non deve ricercare una trama o un fil-rouge narrativo, ma deve essere unicamente emozionale. I suoi scatti ci fanno scoprire, o meglio ci aiutano ad individuare, quelle sensazioni di pace, di armonia o di allegria che sicuramente ha provato l'autrice durante la loro realizzazione. Conoscendo Francesca e la sua sensibilità, mi sento quasi di affermare che in quest'opera sia contenuta una nota importante della sua autobiografia, seppure celata nelle immagini e rivelata solo agli occhi del "lettore" più attento. Alcune immagini hanno infatti un grande impatto visivo, ma mi piace, anzi preferisco considerare l'idea, che esse esprimano proporzionalmente una sua grande emozione, un suo positivo stato d'animo che vuole condividere con noi. I bellissimi scorci panoramici, i lampi di colore e la dolcezza di alcune immagini sono "momenti" intimi di Francesca, del suo carattere, della sua persona. Ed in questa chiave di lettura questa raccolta assume un valore che va al di là della semplice visione di fotografie.
G. B. Carlo Sambuelli
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Se la fotografia fosse solo uno strumento per imprigionare il tempo, un disegno di luce, un modo per fissare i ricordi o una tecnica per riprodurre la realtà, che disinibita si mostra a noi priva di segreti, allora, come sostiene la copiosa pubblicità che supporta il mercato delle fotocamere digitali, sarebbe sufficiente impugnare una qualsiasi “scatola magica”, puntarla e scattare, per ottenerne in cambio un’immagine fotografica degna di questo nome. Invece la fotografia è soprattutto un indispensabile foro segreto attraverso il quale spiare il mondo e poterlo raccontare. Questo è “D’ombra e di luce”, una sbirciata all’interno di una realtà per nulla disinibita e difficilmente disposta a mostrarsi a chiunque pretenda di saperla osservare. Un percorso visivo scandito dal battere di ciglia dell’autrice per ogni immagine che ha saputo risvegliare in lei l’istinto narrativo. Un approccio spontaneo al nuovo, al dolcemente consueto, al diverso e all’ineluttabile. Francesca vuole raccontarci ciò che riesce a scorgere, con le braccia tese al muro e con l’occhio spinto nel foro, oltre quel divisorio che mantiene separate l’ombra e la luce. Un giardino privato a cui pochi sanno attingere.
Luca Martignani