
Si parla sempre più spesso dei computer quantistici ovvero di quella particolare tipologia di calcolatori che lavora su qubit piuttosto che sui classici bit: il bit serve a rappresentare due stati dell'informazione, 0 e 1, mentre il qubit può rappresentare lo stato 0, lo stato 1 e entrambi. Grazie a questa tipologia di computer possiamo risolvere problemi complessi a patto che riusciamo a comprendere i risultati degli esperimenti condotti sinora. Uno tra i computer quantistici più famosi del momento è il D-Wave 2X realizzato da Google in collaborazione con la Nasa.
Negli ultimi mesi il D-Wave 2X è stato impegnato a risolvere un problema complesso simulato mediante la ricerca del punto energeticamente più basso in un paesaggio energetico fatto di colline e avvallamenti. Grazie a una proprietà chiamata quantum tunnelling, il D-Wave 2X riesce a svolgere più rapidamente le operazioni richieste rispetto a qualsiasi controparte classica e i risultati degli ultimi test hanno fornito una misura di questa velocità di calcolo: D-Wave 2X è 100 milioni di volte più rapido di qualsiasi altro computer esistente.
Un altro test che conferma il dato è stato svolto facendo sfidare a D-Wave 2X un particolare algoritmo chiamato Quantum Monte Carlo che simula il comportamento di un sistema quantistico su supercomputer convenzionali. Ebbene, anche stavolta D-Wave 2X ha fatto registrare velocità paragonabili al dato di cui sopra.
Possiamo quindi concludere che anche se la strada per realizzare un computer quantistico esattamente come lo vogliamo, per risolvere i problemi che vogliamo e nei tempi che vogliamo, è ancora parecchio lunga, questo D-Wave 2X ci fa ben sperare.
