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Da Alberta Ferretti la seconda fila che conta

Da Lazitellaacida
Come sapete se mi seguite su Twitter, ieri ce l'ho fatta.  Ho sfidato il dio dei tassisti che li ha fatti scioperare proprio all'inizio della Fashion Week e lasciando in ufficio i trampoli da 13 cm con cui avrei voluto ondeggiare nell'ingresso di Via Donizetti 48, ho raggiunto (a stento) un tram e dopo Google Maps (grazie google maps, che dio ti benedica) e dopo 5 minuti di spaesamento generale in Piazza Tricolore sono riuscita a capire dove minchia fosse la sede di Aeffe. Questa cosa dell'aver rinunciato ai tacchi e aver ripiegato sui dei mocassini di vernice borchiati (come si dice? sobria ed elegante?) di Miu Miu disegnati direttamente dalla mano di Satana per poter fare così male mi ha fatto non poco girare le palle, giusto ieri intrattenevo una fitta corrispondenza con una mia lettrice che mi chiedeva cosa mettersi per andare alla sua prima sfilata e io insistevo sul fatto che 'almeno ad una sfilata i tacchi sono obbligatori'. Manco finito di dirlo che sono entrata dal basso del mio metro e settasette (ok, lo so, sono alta ma il tacco mi da sicurezza) alla location giusto giusto insieme alla Marti. Come Marti chi? La Colombari, no? E via, 'na bella botta di autostima per cominciare (Marti, un consiglio: basta con la coda alta! Sembri appesa)! Come entro in location (ma come? nessuno controlla il mio invito su cui c'è scritto PORACCIA – STANDING? No? Tanto meglio) mi acquatto veloce veloce vicino ai fotografi, che hanno sempre la posizione migliore. Ma toh, chi c'è lì davanti a me? La Ferragni.
Da Alberta Ferretti la seconda fila che conta
Da brava provinciale wannabe non faccio altro che fissarla. La fisso.
Le scandaglio l'outfit (Chiara, lo smalto verde NO). Non era la prima volta che la vedevo (o sì? onestamente ho la sensazione di averla vista ovunque) ma stavolta, sentivo il mio animo da blogger più vivo del solito e stavo quasi per muovermi per andare a farle i (eh?) complimenti.

Per cosa? Non lo so. Sentivo un'aura mistica in quella sala che univa lei e me, me e lei, nel sacro mondo delle Blogger Mondiali. Parentesi di buonismo a parte, me ne sono rimasta a fissarla ben bene quando un cameramen la inquadrava senza alcun ritegno e lei cercava di tenersi impegnata parlando con il suo amico e sopratutto mentre il cameramen per inquadrare lei pestava i miei A ME.
Cominciano ad arrivare tutti: Modenese, la Dello Russo (è nuda! è nuda!), le assistenti della Dello Russo, la Sozzani, la Gattermeyer... Insomma, ci siamo tutti. Dieci secondi prima di cominciare però una delle pr mi dice che mi posso sedere in una delle sedie vuote davanti a me (mai mostrare sedie vuote ad una sfilata, MAI, sopratutto se si trasmette in streaming) e quindi mi ritrovo... in SECONDA FILA? Da uno standing ad una seconda fila? Cioè, sono al pari dell'amico della Ferragni? Ma questo è un successone! La collezione che ha sfilato è una pre-fall, il che è piuttosto inusuale visto che solitamente sfilano solo le cosiddette main collection e non anche le pre, le cruise o le capsule. Pre-fall significa che un anticipo dell'invernale e che quindi sarà disponibile nei negozi, più o meno, a partire dal periodo di saldi (quindi luglio, in Italia). Anche l'anno scorso la pre-fall è stata presentata con una sfilata ma come location avevano scelto il Pitti, sfruttando l'eco mediatico della manifestazione di moda maschile e, per altro, nemmeno utilizzando solo modelle ma personalità varie del mondo di internet (la Ferragni ce la ricordiamo tutti), del cinema e della società. Quest'anno la sfilata si è tenuta presso la loro sede milanese, e la formula è stata sempre la stessa: oltre alle modelle, anche personalità del mondo del cinema, di internet o della musica. Tra le cosiddette personalità hanno sfilato molti 'parenti di': la sorella di Beyoncè, la fidanzata di Harry d'Inghilterra, la figlia di Simon Le Bon.. e così via. Questo forse, l'unico passo falso dell'Alberta, che sembra concedere lo spotlight a chi ha un cognome importante. La sfilata, strutturata in due parti, ha confermato lo stile fru fru e gne gne che io tanto ammiro nell'Alberta.


Da Alberta Ferretti la seconda fila che conta La prima parte, quella più prêt-à-porter non mi ha fatto impazzire più di tanto, la trovo più adatta ad una signora che ama andare a teatro piuttosto che ad una ruggente venticinquenne come me mentre invece la seconda parte, quella indossata dalle celebrities è stata fantastica.
  
Da Alberta Ferretti la seconda fila che conta

Pailettes, frange, cuffiette e anni '20. Amiche, fatevene una ragione: agli stilisti è partito il trip del Grande Gatsby. Come già detto per l'imminente primavera/estate, il Grande Trend del Grande Gatsby ha mandato via di testa orde di stilisti che hanno rispolverato perline, lustrini, oro e argento dai loro archivi. Avete anche voi dei matrimoni il prossimo anno? La risposta è una sola: FRANGE. IO LO SAPEVO, lo sapevo, che quel vestito di frange bianco che ho preso da H&M 2 anni fa sarebbe stato un affarone. Bisogna SEMPRE averlo un abito di frange nell'armadio! E poi? E poi come sempre, nuvole e nuvole di chiffon, plissè come se piovesse e pizzo pizzo pazzo pizzo.

Non lamentatevi della scarsa qualità delle immagini: se mi amate è anche perché non sono una blogger con la Reflex. (e sì, la testolina bionda che mi impalla la visuale è lei, la Ferragni, piccole sfighe dell'essere in seconda fila).


Da Alberta Ferretti la seconda fila che conta
Il mio preferito? Lui.
Da Alberta Ferretti la seconda fila che conta

Brillava. Tutti gli abiti sbrilluccicavano, ma lui brillava. Sarà la lunghezza (così anni '20!), sarà l'accostamento del pizzo nero con il nudo della pelle, le megapailettes che fanno sembrare la modella una sirena. Io lo voglio. Per camminare sul red carpet gli Oscar, lo voglio. Ora speriamo solo che l'esperienza si ripeta perché a stare in seconda fila potrei anche abituarmici. E se dopo tutto questo ancora non ne avete abbastanza, beccatevi il video della sfilata. Potreste addirittura vedere una creatura vestita di giallo che mentre tutti battono le mani alza il blackberry per fare questa foto.


Da Alberta Ferretti la seconda fila che conta



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