di Pietro Brunelli
Del tempo e delle musiche che lo accompagnano nei nostri momenti più svariati, della memoria che si ha o meno di certi brani e di una certa piattezza creativa, che sebbene non sia assoluta, appare comunque in crescita nel panorama musicale attuale, mi sono già soffermato a parlare qualche tempo fa.
Pochi giorni fa però – da appassionato degli anni 80 e da partigiano della New Wave quale mi ritengo – riguardavo la top 100 (italiana) delle hits (singles) più venduti del 1982 e rimanevo del tutto allibito, nel trovare Eye in the sky di The Alan Parsons Project al 45° posto, ben più giù de Il ballo del qua qua, cantato da Romina Power che era invece al 6° posto e quindi nella top ten dei più venduti di tutto l’intero anno.
E mi suonava ancor più curioso trovare Che fico di Pippo Franco nella stessa classifica di Don’t you want me dei grandissimi Human League (rispettivamente 33° e 61°), così come vedere la deliziosa Only you degli Yazoo, alias il duo di Vince Clarke (il quarto membro dei Depeche Mode fuoriuscito dopo il loro primo disco ufficiale, Speak e Spell, 1981) non andare oltre il 100° posto.
Mi ha fatto un del tutto isolato piacere vedere che c’erano due pezzi interessanti della Rettore, uno era Lamette, al 44° posto e l’altro era This Time al 47°, ma poi sono piombato per un nuovo interminabile attimo nello sprofondo trovandomi di fronte al 4° posto un Miguel Bosè con Bravi Ragazzi e, Sono un Vagabondo di Julio Iglesias al 70°, mentre la meravigliosa More than this dei Roxy Music di Brian Ferry e Brian Eno, tratta dal bellissimo e “fantasyssimo” Avalon, era attestata solo al 77° posto. Per fortuna mi sono riavuto con la scoperta di Lady Oscar, cantata dai mitici Cavalieri del Re, al 57° posto, e così ripensai ad Andrè, alla Rèvolution e a tante altre belle cosette.
Alberto Camerini – Tanz Bambolina (ildiscoinvinile.it)
Fra la musica che non nasceva propriamente dall’alveo del laboratorio sperimentale del periodo 1977-1983, ma che dalle novità introdotte dal Synth Pop e dall’elettronica stampo Kraftwerk comunque traeva beneficio (anche per il cantato in tedesco oltre che per i Synth programmati) fino al punto di entrare in lizza e aggiudicarsi il primo posto, c’erano in questa classifica due pezzi interessanti: Tanz bambolina di Alberto Camerini al 18° posto, dove alle tute metallizzate e futuristiche si aggiungeva un arpeggiatore stampo Taschenrechner unitamente all’utilizzo simulato di un dispositivo midi a distanza (la tastierina in mano) esattamente come in Pocketcalculator (stesso pezzo in inglese) sempre dei Kraftwerk. Il cantato poi a metà fra tedesco e italiano e il tema di una puppet che balla, tipo mannequins animati, rendevano la discendenza completa. L’altro dei due pezzi era appunto Der Kommissar di Falco, che stava addirittura al 1° posto dei più venduti e mostrava comunque di essere informato di quanto sul versante dei DAF (dal 1978 in poi) e dei Devo (attivi dal 1972) andava producendosi in termini estetici (il look sudaticcio-lucido e il chiodo nero) e di riffs (tipo Whip it, 1980). Vediamo quindi come la musica sperimentale o più genuinamente ispirata, per sfondare debba comunque farsi miscela, rendersi laboratorio e vocabolario cui attingere per prodotti più edibili dal grande pubblico, giusto o sbagliato che sia.
Oltre a questi spunti assistiamo all’intrusione di qualche pezzo più tipicamente disco, come la presenza degli Earth Wind e Fire e dei Village People o ancora la duplice interpretazione (di due bands diverse) di Eye of the tiger, la celebre colonna sonora del film Rocky.
Ho pensato quindi oggi, 13 febbraio 2013, di proporvi e sottoporre ai vostri ascolti la top ten della settimana del medesimo giorno del 1983, esattamente trent’anni fa e sembra davvero ieri, mentre magari proveremo ad ascoltarla e a commentarla in futuro, ma i pezzi eccoli qua sotto:
- Carletto – Corrado
- Words – F.R. David
- Your Eyes – Cook Da Books
- Ballo ballo – Raffaella Carrà
- Non siamo in pericolo – Pooh
- Hard To Say I’m Sorry – Chicago
- Canzone dei puffi – Cristina D’Avena
- Gomma gomma – Luca e Manuela
- Piccolo amore – Ricchi e Poveri
- Wot – Captain Sensible
La morale di tutto questo, ammesso che ve ne possa essere una, la lascio a voi, però una cosa sembra proprio vera, il problema non sono tanto le battute, ma chi ride e crede a certe cose.