![Da Andromeda la prima pulsar binaria Rappresentazione artistica di una pulsar. Crediti NASA.](http://m2.paperblog.com/i/315/3157768/da-andromeda-la-prima-pulsar-binaria-L-0yb2Bx.jpeg)
Da anni se ne cercava una di origine non galattica. Una pulsar rotante in un sistema binario è stata finalmente trovata nella vicina Galassia di Andromeda. Una pulsar è una stella di neutroni, ossia una stella che ha una massa simile a quella del Sole, ma con un raggio di qualche decina di chilometri. Questa pulsar è in accrescimento, il che significa che viene alimentata da materia che proviene dalla sua stella compagna, attorno a cui orbita con un periodo di circa 32 ore. Grazie a questa massa che si trasferisce da una stella all’altra è possibile osservare la stella di neutroni. Infatti, una stella di neutroni isolata, senza alcuna materia attorno, non sarebbe visibile: la sua elevata temperatura porterebbe la stella ad emettere radiazione visibile, ultravioletta e gamma, ma siccome è un corpo estremamente piccolo, la luce emessa sarebbe estremamente bassa e, a distanze astronomiche, non rilevabile.
La stella di neutroni emette un segnale periodico nei raggi X, che ha un periodo di 1,2 secondi. Tale sorgente è stata chiamata con la complicata sigla di 3XMM J004301.4+413017. Per gli amici, 3X J0043. Essa segna l’inizio di una nuova era nello studio dei sistemi in accrescimento nella Galassia di Andromeda.
L’osservazione è stata compiuta grazie al satellite XMM-Newton dell’ESA-Agenzia Spaziale Europea all’interno del progetto internazionale EXTraS –Exploring the X-rayTransient and variableSky, finanziato dall’Unione Europea e guidato da INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica. Al progetto EXTraS partecipano anche l’Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia, l’Istituto di Matematica Applicata e Tecnologie Informatiche del CNR di Genova, il Dipartimento di Fisica e Astronomia all’Università di Leicester, il MaxPlanckInstitute for extraterrestrialphysics di Monaco e l’Erlangen Centre for AstroparticlePhysicsdell’ Università Friedrich-Alexander di Erlangen Norimberga.
Se si escludono le due galassie satelliti della nostra, la Grande e la Piccola Nube di Magellano, la Galassia di Andromeda è la galassia più vicina alla Via Lattea. E’ previsto che fra circa 4 miliardi di anni le due galassie collideranno fra loro dando vita ad una sola galassia. Le stelle che compongono le singole galassie non avranno delle vere e proprie collisioni, dato che la distanza fra le stelle all’interno di una galassia è relativamente alta. Basti pensare che la stella più vicina al Sole, la Proxima del Centauro, dista 4,2 anni luce di distanza, che equivale a circa trenta milioni di volte il diametro del nostro Sole. Al momento, la galassia di Andromeda dista circa 2,5 milioni di anni luce dalla Terra.
![Da Andromeda la prima pulsar binaria Strisce di stelle nelle regioni periferiche della galassia di Andromeda permettono di mettere in evidenza una collisione tra la galassia di Andromeda e un’altra galassia nana che deve essere probabilmente avvenuta circa 700 milioni di anni fa. Crediti: Mark Fardal / UMassAmherst](http://m2.paperblog.com/i/315/3157768/da-andromeda-la-prima-pulsar-binaria-L-J6SbYV.jpeg)
Sembra inoltre che la galassia di Andromeda non sia nuova a questo tipo di eventi: nel 2007 furono osservate delle strisce di stelle nelle zone periferiche della galassia, che facevano supporre una collisione tra Andromeda e un’altra galassia nana avvenuta circa 700 milioni di anni fa. Tale strisce rappresentavano appunto i “detriti” della fusione tra le galassie.