Con questo non voglio assolutamente fare un discorso discriminatorio, tutt’altro. È proprio perché credo fortemente nell’uomo, in tutti gli uomini, che sostengo che il sesso e il colore della pelle debbano assolutamente passare in secondo piano. Siamo il popolo che si indigna in piazza per rivendicare un diritto alla meritocrazia annientato, e poi ci arrendiamo subito di fronte al colore scuro della pelle.
Suggerito da Il Jester
La storia ci ha insegnato che non tutte le donne sono capaci e che non tutti i Papa sono stati in grado di reggere il peso dell’incarico, e questo perché prima di essere personaggi che ricoprono un determinato incarico, siamo uomini. E come tali pieni di difetti e passibili di errore.
Reclamare in coro un Papa nero o una donna al Quirinale, per me è l’esatto contrario della parità dei sessi (in cui non credo. Spesso confondiamo parità dei sessi con il concetto di pari opportunità, che è ben diverso) o di quella razziale; ritengo che sia la totale demolizione e negazione delle capacità delle donne o di un uomo di colore.
Chiunque dovesse ritrovarsi a ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica, dovrebbe sapere di averlo meritato per le sue qualità di essere umano, per le sue capacità, e non perché un nome femminile ha dato punti di vantaggio.
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Questo suggellerebbe il trionfo della meritocrazia.