Quello che vi voglio raccontare oggi è un viaggio sul gusto di un vino che pensavo di conoscere bene ma che, in occasione del Vinitaly 2014, è diventato la piacevole sorpresa della giornata: sto parlando del Prosecco Superiore di Asolo DOCG Terre del Canova, che l'azienda Montelvini ha gentilmente fatto degustare proprio in fiera a Verona.
La zona del Trevigiano di cui vi parlo è un qualcosa che io ho sempre avuto vicino a casa quando abitavo in Veneto e che per questo non costituiva mai nella mia mente uno di quei giri che potevano chiamarsi "viaggi brevi" oppure gite.
In ugual modo, quella zona richiama nella mia mente delle storie magnifiche.
Avete mai visto Asolo? Quando io ero piccola si andava da quelle parti il sabato per comprare gli scarponi da montagna. Mia madre diceva "quello che c'è ad Asolo non c'è da nessun altra parte".
Un giorno, ero al liceo, andai ad Asolo... non so nemmeno io perché.
Fu quella la volta in cui abbinai il nome di quel paese a quello di Eleonora Duse, che visse lì per un bel po' e che lì venne sepolta. Da quel momento in poi Asolo per me è una città dalle tinte color seppia dove le donne sospirano alla lettura dei versi d'amore che qualche grande poeta manda loro.
Asolo è una di quelle città che va vista quando la nebbia si dirada e i contorni sembrano tutti non definiti.
La realtà si "ovatta" e si ammorbidisce e tutte le linee della città sembrano un grande palcoscenico dove quella grande donna di Eleonora Duse passava le sue giornate.
Farneticazioni poetiche a parte, Asolo è il luogo che ha dato il nome (e la denominazione) ad un grande prosecco prodotto dall'Azienda Moltevini, diverso e parente allo stesso tempo da quello prodotto sull'altra riva del Piave, a Valdobbiadene.
Il Prosecco Superiore di Asolo DOCG Terre del Canova, come dice il nome, è nato per raccontare con il suo gusto queste terre che videro la nascita e la formazione di un grande italiano: Antonio Canova.
A poca distanza da Asolo si trova Possagno, dove si trova il Museo Canova, conosciuto anche come Gipsoteca Canoviana.
La visita quel luogo mi ha regalato grandi emozioni perché di fronte alla bellezza non c'è giudizio che tenga.
Antonio Canova, prima di scolpire il marmo, era solito fare una "prova" della statua in gesso.
C'è chi dice che la vera grande opera dello scultore veneto siano i gessi e non le statue finali, perché essi contengono lo sforzo, l'immaginazione, quella scintilla artistica e creativa che contraddistingue il nascere di un'opera d'arte.
Altro che sindrome di Stendhal! Dentro la Gipsoteca le sensazioni sono grandiose e impagabili.
Proprio dello stesso sentore è il Prosecco Superiore di Asolo DOCG che col suo gusto ben definito conquista il palato e il cuore di chi lo assaggia.
Ci sono vini capaci di portare un territorio sulle papille gustative di qualsiasi essere umano aperto alla conoscenza e questo prosecco lo fa benissimo.
Asolo e Possagno sono due paesi veneti capaci di ammaliare per bellezza e gusto.
Da ora sono uniti anche dal perlage e dal colore del Prosecco prodotto da Montelvini.
Noi veneti siamo molto campanilisti ed io ho sempre portato su di un palmo di mano la mia provincia d'origine: Vicenza.
Adesso però ho un motivo in più per inoltrarmi verso la provincia di Treviso, fermandomi però prima di valicare il Piave.