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Da Bebelplatz all’Islanda

Creato il 26 luglio 2010 da Silvanascricci @silvanascricci

Da Babelplatz all’Islanda passando per l’Italia.

Ossia dal buio e cupo rogo di libri, di conoscenza, di libertà della Germania nazista alla proposta di legge, approvata, della deputata islandese Birgitta Jonsdottir che offre uno scudo totale ai divulgatori di segreti, segreti militari, istruttori societari, di Stato, passando per il bavaglio italiano.

 Nella speranza di non rivedere mai più le scene berlinesi di 30 anni fa, sperando di non vedere convertito in legge la proposta del bavaglio ai giornali e alla rete italiane, godiamoci l’aria fresca islandese.

Io non so se il parlamento islandese ha capito appieno l’effetto dirompente di una legge che prevede che qualora un documento di interesse pubblico sarà immesso in rete da un server islandese la giustizia isolana non potrà tentare di scoprire chui li ha rivelati, non potrà impedirne la pubblicazione e da lì all’intero mondo.

Ma non è finita qui: se uno stato od un privato ritenesse la pubblicazione (anche espressa nei blog) diffamante e diffamatoria e ricorresse davanti ad un tribunale estero il server islandese che ha immesso la notizia non potrà essere intimidito e potrà, a sua volta, rispondere con una contro citazione ad un tribunale dell’isola dichiarandosi vittima di una minaccia alla libertà di espressione.

Certo una bella pacca nei denti delle compagnie di assicurazione e petrolifere, al Pentagono, agli stati di polizia, alle banche e a Silvio Berlusconi.

Già oggi l’Islanda permetterebbe di aggirare i divieti di Angelino Jolie e della sua legge.

L’Islanda come le Cayman dell’informazione  ed il bunker del giornalismo investigativo.

Come ha detto la deputata islandese: ” questo vuol dire modificare la storia”.



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