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Da Bersani ad Enrico Letta, cos’é (realmente) cambiato?

Creato il 26 aprile 2013 da Webmonster @mariomonfrecola

Continuano a prenderci in giro.
Il concetto è sempre lo stesso: rinfrescare il muro della casa che si affaccia sulla strada e lasciare le macerie dietro la parete, ben nascoste alla visione pubblica.

L’esterno ben pitturato sarà presentato come l’icona del rinnovamento, la volontà di spazzare via il marcio per ammodernare (un giorno imprecisato) tutto il palazzo.
La muffa presente all’interno dell’abitazione continuerà a proliferare indisturbata, si rafforzerà fino ad insinuarsi nei pilastri fondendosi in modo irreversibile con l’intera struttura. In un futuro non troppo lontano, gli abitanti dell’edificio accetteranno la presenza di quei malefici funghi, prima solo negli angoli delle stanza poi ovunque, come «normali».

 

Enrico Letta, Premier di facciata

L’Enrico Letta Premier ha lo stesso odore di una parete ridipinta.

Il Presidente Napolitano nomina il vice di Pierluigi Bersani – il numero due del PD in sostituzione del numero uno del PD – a guidare un governo appoggiato dal PDL e da Monti, gli stessi partiti che fino a qualche mese addietro si odiavano oggi siedono allo stesso tavolo pronti a legiferare in nome del cambiamento. Gli autori del «macello sociale» al quale quotidianamente assistiamo devono risolvere i problemi da loro stessi generati e L’IMU-SI l’IMU-NO è il quesito emblema partorito da questo ennesimo minestrone indigesto servito al tavolo degli italiani, sempre più affamati e meno ascoltati.

Letta Junior sarà pure un brav’uomo ma, come tutte le pareti ridipinte, è solo una facciata pulita di un palazzo in rovina.

MMO



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