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Da cacciatori-raccoglitori a impiegati-telespettatori... Le 55 tesi di Michael Rose e la paleodieta
Creato il 25 luglio 2011 da EstropicoQueste poche righe riassumono l'approccio di Michael Rose (Professor of Ecology and Evolutionary Biology presso l'Universita' della California, a Irvine), presentato nelle sue "55 tesi" (55 thesis).
L'autore si affretta a precisare di non avere intenzione di allontanarsi dal materialismo scientifico o di voler ignorare fisica e chimica. Il suo obiettivo e' quello di dare precedenza alla nostra conoscenza della teoria dell'evoluzione, piuttosto che a fisica e chimica (il "riduzionismo molecolare") in un contesto medico.
Secondo Rose, il fondare la pratica medica su tale riduzionismo molecolare ha avuto senso nel periodo storico dal 1950 al 1975, ma da allora la ricerca scientica nel campo della biologia ha "distrutto i modelli scientifici dominanti di quei 25 anni". L'obiettivo delle sue 55 tesi e' di riunire e presentare i risultati di quella ricerca.
Le tesi di Rose, riassumendo brutalmente, si basano sul fatto che Homo sapiens sapiens e i suoi antenati sono stati cacciatori-raccoglitori per piu' di due milioni di anni, mentre l'agricoltura e' apparsa "solo" 10.000 anni fa. La nostra evoluzione ci ha preparati allo stile di vita dei cacciatori-raccoglitori, ma non a quello degli agricoltori e tantomeno a quello odierno. Molti dei problemi di salute che affliggono le popolazioni dei paesi avanzati e le classi medie dei paesi emergenti (obesita', diabete, malattie cardiovascolari), sarebbero dovute al passaggio da uno stile di vita da cacciatore-raccoglitore, a quello che potremmo battezzare lo stile di vita dell'impiegato-telespettatore...
La dieta paleolitica (quella dei nostri antenati), si basava su selvaggina, verdure e frutta. I livelli di carboidrati consumati non si avvicinavano lontanamente a quelli odierni e, importantissimo, i livelli di carboidrati raffinati erano quasi inesistenti. Le 55 tesi non si limitano alla questione della dieta, ma questo e' un tema che mi interessa e quindi approfondisco. Innanzitutto, per chi non ne avesse mai sentito parlare, ecco i risultati di Google.it, dopodiche' passo ad alcune mie esperienze e riflessioni. Quando consumo una prima colazione "tradizionale", cioe' contenente alti livelli di carboidrati, noto quasi immediatamente la tentazione di tornarmene a letto... E cio' succede anche se si tratta di carboidrati complessi e di qualita' (frutta, avena, etc). Ma questa strana ondata di stanchezza non si verifica se invece consumo una primacolazione "paleolitica" (carne o pesce accompagnati da verdure). E se l'idea di abbadonare brioche e cappuccino vi sconvolge e non ne vedete il bisogno, date un'occhiata a questo mio post di qualche mese fa: Cavoli a merenda... e a colazione!
Questa mia reazione ad una colazione "paleo" mi spinge a prendere in seria considerazione l'intera teoria alla base di questa dieta (oltre al fatto che le teorie evolutive mi stanno gia' simpatiche!), ma c'e' un dubbio che non riesco a togliermi. Se l'agricoltura e' apparsa circa 10.000 anni fa, e se il suo impatto sulla demografia di Homo sapiens ha portato ad una rapida crescita demografica, sicuramente ci sara' stata una forte pressione selettiva a favore di coloro che meglio si adattarono alla nuova dieta, per cui i nostri antenati potrebbero essere stati selezionati sulla base della loro capacita' di adattarsi alla nuova dieta e al relativo stile di vita - o 10.000 anni non sono sufficienti ad selezionare le mutazioni necessarie a questo adattamento?
Immagine: un cacciatore-raccoglitore da un sito per il fitness 'paleo'
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