La risposta più gettonata è che la rapina sui conti correnti sia stata fermamente voluta dalla Germania per evitare alle proprie banche le perdite dovute agli assets ciprioti che detengono: la cifra globale è infatti assai vicina a quella che si calcolava potesse derivare dal prelievo forzoso sui conti correnti. Ma l’adesione convinta se non entusiastica di altri Paesi al piano di confisca fa capire che c’è molto di più e che l’azione di Bruxelles nei confronti di Cipro può essere vista come un esperimento per modulare interventi simili anche altrove e in Paesi assai più grandi, valutare le resistenze nella popolazione e nel sistema politico, ” distribuire” la rapina in modo ottimale.
Il fatto è che i poteri finanziari non si accontentano più della ristrutturazione del debito pubblico, ma che pretendono per tirarsi fuori dalle peste delle loro stesse malefatte e per imporre politiche di impoverimento, di mettere mano al debito globale, cioè quello che deriva non solo dallo stato, ma anche dalle famiglie e dalle imprese. Se si fa questo conto globale si scopre che il debito totale in Europa è di 3,5 volte il valore del Pil, vale a dire il 350% del prodotto interno lordo, mentre secondo le teorie a cui fanno riferimento Bruxelles e Berlino il debito non è oggettivamente ripagabile se supera il 180% del Pil. Dunque occorre pescare a piene mani tra la popolazione, in qualche modo o attraverso patrimoniali o prelievi forzosi se questo fosse più conveniente dal punto di vista dei conti o della politica.
Qui a fianco c’è una tabella che ci dice molte cose, il rapporto tra i vari capitoli del debito, dove si situa il livello del 180% del pil e
Ma di certo la finanza non fa ragionamenti storici, vive di presente e soprattutto deve in qualche modo copèrire i buchi di una immensa quantità di danaro fasullo e in questo caso gli stati da soli non possono mettere riparo alla situazione, nemmeno vendendo i beni e ipotecando il futuro. Così si deve pensare a una “raccolta forzosa” tra i privati. Perciò fate attenzione a questa seconda tabella a
E’ del tutto evidente che occorrerebbe un profondo ripensamento dei teoremi economici che ci stanno buttando giù dal burrone e anche una capacità di invenzione teorica e sociale per saltar fuori da una situazione che comunque non ha vie di uscita se non il default, l’impoverimento estremo o la ricolta sociale. Il limite del 180 per cento del debito globale è solo teorico e già di per sè denuncia una impossibilità pratica. Del resto lo studio da cui sono tratte le tabelle sono della più grande società di consulenza finanziaria, la Boston Consulting Group, che ha intitolato la propria analisi “Ritorno alla Mesopotamia”? facendo direttamente riferimento all’uso tra Sumeri e Babilonesi ( ma in seguito anche tra Greci e Romani) di cancellare periodicamente i debiti.
Comunque sia è abbastanza chiaro che a Cipro si sta tentando il primo prelievo forzoso, approfittando della marginalità dell’isola e anche delle sue particolari condizioni geo politiche e finanziarie. E anche tutte le singolari manovre politiche e presidenziali che vediamo in Italia, con la cocciuta persistenza del governo Monti, non possono che inserirsi in questo quadro di rapina, prima di un condono, questa volta altrettanto forzoso del debito che avverrà con il ritorno alle monete nazionali. Non senza però aver fatto tutto il bottino possibile.