Banche senza scrupoli. Incontri del G20. Disastri ecologici provocati dal petrolio. Strani faccendieri che mediano nell’ombra tra governi e grandi speculatori. Uomini pronti a uccidere, pur di mettere le mani su risorse fondamentali per mandare avanti l’economia mondiale.
Da domani al cinema “Breve storia di lunghi tradimenti”, atto d’accusa contro la finanza mondiale. Sembra il resoconto giornalistico della realtà che viviamo tutti i giorni, ma in questo caso si tratta della trama di Breve storia di lunghi tradimenti, il nuovo film di Davide Marengo basato sull’omonimo romanzo di Tullio Avoledo, prodotto da Emme in collaborazione con Rai Cinema e distribuito dal 28 gennaio da Microcinema. Il regista Davide Marengo sostiene infatti che “il film racconta come oggi, nel 21° secolo, impadronirsi delle risorse dei Paesi emergenti o del Terzo Mondo, non avviene più come nei secoli scorsi attraverso guerre, rivoluzioni interne e colpi di Stato, ma grazie a complessi meccanismi finanziari, in cui a gestire gli eventi è la finanza e non sono più i governi”.
Il film fa esplicito riferimento a Queimada di Gillo Pontecorvo, in cui l’autore de La battaglia di Algeri mostrava come l’Inghilterra, attraverso un agente provocatore (Marlon Brando), scatenava una rivolta per provocare un cambiamento nel governo dello Stato e conseguentemente avere il controllo della sua ricchezza. Quiemada è anche lo Stato fittizio in cui si svolge la vicenda di Breve storia di lunghi tradimenti, che, nel film di Marengo, ospita il 50% di tutto il litio esistente al mondo e che per questa ragione suscita un enorme interesse da parte della finanza mondiale.
Per raccontare in maniera efficace una vicenda così complessa e universale, che ha visto impegnato un cast di grande profilo (Guido Caprino, Carolina Crescentini, Maya Sansa, Philippe Leroy, Ennio Fantastichini, Francesco Pannofino, Nino Frassica e Paolo Calabresi), le riprese sono avvenute in due continenti e hanno visto coinvolte città come Roma, Torino, Londra, Cartagena e il Salar de Uyuni (in Bolivia), a 4.500 metri di altitudine. Una conferma delle capacità di Marengo di realizzare un film universale, come aveva dimostrato il successo di Notturno bus, uno dei film italiani più venduti all’estero negli ultimi anni, tanto da aver riportato il nostro cinema in Cina (che sta ormai diventando il maggior Mercato mondiale), dopo un’assenza che durava dal 1990.
La sinossi del film ”Breve storia di lunghi tradimenti”. Giulio è un giovane avvocato di provincia, con un matrimonio in crisi e che si ritrova catapultato in un intrigo internazionale tra Sudamerica ed Europa, dove banche d’affari senza scrupoli approfittano dei disastri ecologici per arricchirsi. A trascinarlo in questa disavventura, la bella e spietata Cecilia: in poche ore Giulio, che cerca di non perdere mai il suo sguardo ironico sulla vita, dovrà lasciare l’Italia, mettendo ancora più in crisi il già traballante rapporto con la moglie Valeria. Arrivato a Queimada, si ritroverà di fronte a un Paese governato da uno spietato dittatore corrotto, ma anche a una resistenza che si batte per i diritti del popolo.