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Da domani sarò in Congo con Cute Project

Creato il 28 novembre 2013 da Sarahscaparone @SarahScaparone
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Ospedale Universitario di Kinshasa: la mia casa per i prossimi 10 giorni

Il grande giorno è arrivato. Domani si parte per il Congo. Questi due mesi sono passati alla velocità della luce. L’incontro con Cute Project, durante il workshop fotografico che ho seguito con Donald Miralle a metà settembre,  mi ha aperto un nuovo mondo. Un mondo che avrei sempre voluto avvicinare, ma che forse non ero ancora pronta ad incontrare. Ma nella vita, nulla succede per caso, e da una cena trascorsa tra chiacchiere di cibo e fotografia eccomi qui pronta a partire per una missione umanitaria.

Si, avete capito bene, questa volta non si tratta del caro e amato food: per cui chiedo scusa in anticipo ai lettori più assidui di questo blog. Anche se in qualche modo, sono certa, riuscirò a trovare e a postare notizie sulle abitudini alimentari congolesi, per una decina di giorni – collegamenti internet permettendo – arriveranno notizie completamente differenti che parleranno  di vite umane e di speranza, ma anche di realtà totalmente diverse dalla nostra (ho programmato in ogni caso due post con ricette e approfondimenti sul mondo del cibo per la prossima settimana, quindi potete state tranquilli!).

Il mio compito sarà quello di documentare, insieme al fotografo Thorsten Stobbe, la missione che il team composto da medici e infermieri dell’Ospedale CTO di Torino effettuerà all’interno dell’Ospedale Universitario di Kinshasa. Il loro lavoro sarà quello di eseguire interventi di chirurgia plastica ricostruttiva su bambini affetti da ustioni ed esiti d’ustioni gravi e invalidanti e, soprattutto, formare i medici locali, chirurghi e infermieri, perché possano proseguire il lavoro impostato.

La missione umanitaria in chirurgia plastica ricostruttiva  #Cute4Congo (seguiteci su Facebook e Twitter) si realizzerà in collaborazione con l’Associazione Internazionale Children of Fire della sede sudafricana, e avrà quindi il compito di trasmettere la conoscenza delle tecniche di intervento insieme ai principi moderni di guarigione delle ferite anche ai medici locali e ai membri dell’équipe di Children of Fire che da una settimana stanno già visitando sul posto i pazienti da curare.

Il gruppo di volontari di Cute Project, oltre a me e a Thorsten, è composto da: due chirurghi plastici (Dr. Daniele Bollero – Dr. Ezio Gangemi), un anestesista (Dr. Bartolomeo Operti), due infermiere di sala operatoria (Loredana Silivestro e Samanta Marocco), un coordinatore logistico e supervisore medico (Prof. Gilberto Magliacani), un traduttore (Sajda Bencivelli).

Che dire… intanto grazie a tutti quelli che in questi mesi ci hanno supportato. Dai vari Toro Club che, con il contributo delle loro sedi dislocate sul territorio, hanno effettuato  donazioni a Cute Project regalando maglie granata che verranno portate in Congo a testimonianza del sodalizio (non ce ne vogliano gli amici juventini… ma il mio papà sono sicura ne è invece molto contento e credo anche Mattia); grazie a Bomboogie, brand di abbigliamento di Baldissero Canavese (To) che vestirà il team di Cute Project per il soggiorno in Africa; grazie a tutte le aziende e alle persone che hanno aderito alla  cena benefica realizzata a Torino lo scorso 13 novembre presso il Ristorante Birichin di Nicola Batavia: con i fondi raccolti in quella serata sono stati comprati 130 ferri chirurgici che verranno con noi a Kinshasa; grazie infine a tutti coloro che ci hanno sostenuto nel corso di questo anno: con le loro donazioni abbiamo potuto acquistare 700 kg di materiali sanitari che permetteranno il lavoro del team e la formazione del personale locale.

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Dal libro “Fiume di sangue” di Tim Butcher, edito da Corbaccio: bellissimo racconto sul Congo

Ora non resta che pensare alla partenza. Le cose da fare sembrano non finire mai, l’adrenalina è tanta, la voglia di partire inarrestabile. Cosa mi aspetto? Non lo so. E sono felice di non saperlo. Ho sentito di tutto sul Congo e su Kinshasa, sulla stagione delle piogge che troveremo al nostro arrivo, sul fango che ricopre le strade, sull’invasione di zanzare e sulle pessime condizioni igieniche e di vita della popolazione. Ma ho sentito anche tante note di speranza, a cominciare da quelle dei pazienti che stanno aspettando il nostro arrivo, e di realtà che, nonostante tutto, ce la fanno a sopravvivere. Se le condizioni di sicurezza lo permetteranno, io e Thorsten (da bravi reporter) proveremo a incontrare  alcune persone che operano da anni sul territorio, come la belga Claudine André che alleva e protegge scimmie Bonobo nel suo “Paradiso” a pochi chilometri da Kinshasa (grazie a Davide Demichelis per il contatto e per il supporto di queste ultime settimane e… in bocca al lupo per il tuo Radici!) o i volontari dell’orfanotrofio Samari che, gestito da Jacques Kazadi – un congolese che vive a Milano – raccoglie i bambini di strada della capitale.

Storie da raccontare ne troveremo tante. Questa è la nostra e inizia domani. Ed è la storia di un gruppo di persone che partono per l’altro capo del Mondo inseguendo un sogno, quello di aiutare con le loro professionalità a migliorare la vita di qualcuno. Vi racconterò questa storia, giorno dopo giorno, ogni attimo in cui la tecnologia lo renderà possibile. Leggetemi ed aiutatemi a diffonderla. È il più grande dono che ci possiate fare.



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