Da dove si ri- parte?

Da Harielle @hariellle

Anno Nuovo appena iniziato, tempo di propositi e di buone intenzioni (l’inferno sarà lastricato anche di questi post- it formulati e bruciati tempo una settimana?)

Fine Anno trascorsa con la mia amica ammalata e la sua famiglia, anche se da angelo consolatore sono passata ad essere per loro angelo consolato, dato il recente fallimento delle “prove di felicità” e la conseguente cocente delusione. C’est la vie, mais…

Mais...ci deve essere in me un “bug”, un qualcosa che causa una coazione al dolore, e dire che questa volta ci ero andata cauta e c’era stato un lungo periodo di match point. O sarà vero quel che dice De Gregori ne “Le storie di ieri”, “I poeti che brutte creature, ogni volta che parlano è una truffa”?

E allora, bisogna alzare la testa, ricacciare indietro la delusione, non ascoltare la voce interiore che ti dice che, se una persona ti ha chiamato 10 (dico dieci) volte il giorno di Natale e ti ha mandato 20 (leggesi venti) sms lamentando che non poteva star lontana da te nemmeno un attimo, poi, solo tre giorni dopo non può essere diventata quel Convitato di Pietra di mozartiana memoria, in nome di una crisi di malinconia esistenziale.

Tant’è. Se non altro, prendo gusto a sentirmi per una volta come la mia adorata Rossella O’ Hara, e citandola dico:

Tara ….
a casa, a casa mia,
e troverò un modo per riconquistarlo.

(Non so oggettivamente se valga la pena di riconquistarlo, ma so che era -ops, è – affascinante quanto Rhett)

Dopotutto, domani è un altro giorno….(e via musica)

(peccato che quella stupenda colonna sonora adesso ci ricordi la trasmissione di Vespa:)

Morale della storia:  

A noi, donne con le spalle forti
e gli occhi grandi,
sono interdette la tenerezza e le lacrime.

“Va’ a lavurar, bon da  nient!  ”direbbe il ramo nordico della mia famiglia.

A proposito, domani arriva il nipote ventenne da Novara con la sua fidanzatina…aaargh, ho già un nipote ventenne?!

E pensare che solo l’altro ieri era in fasce e cercava di staccare tranquillamente l’orecchio a mia figlia, di un mese più piccola…

A lavurar, a lavurar.

Più smalto rosso sulle unghie, più sorrisi.

Meno malinconia, più rose e meno viole.

Più gatti e meno pianti.

Ciao a tutti e ancora buon anno.

Il vostro Angelo Harielle



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