La prima volta che ho detto "silene" a mio papà, lui mi ha guardata con aria interrogativa ma quando ho precisato "ma sì, gli sciupetin!" ha capito al volo. La silene è infatti una pianticella con cui spesso, da bambina, mi sono fermata a giocare, cogliendo le infiorescenze a palloncino tenendone tappata la parte superiore, per farle schioppettare (per questo sciupetin) sul dorso della mano. E poi via di nuovo a correre con le amiche, seguire le farfalle, cercare di acchiappare le cavallette...
Scommetto che anche molti adulti si divertono a fare questo giochino ma se non si è abbastanza "bambini dentro" si può comunque trovare interessante la silene: mangiandola!Prima che inizi a crescere il fiore si spiccano le foglie sommitali e quelle meno coriacee. Non tutta la pianta, per permetterle di rigermogliare. Si gustano sia crude (nelle insalate) che cotte per gli utilizzi più disparati: contorni, condimenti, frittate, zuppe, polpette, sola o insieme ad altre erbe...
Se vi manca la fantasia, ecco come la utilizzo io: semplicemente saltata in padella, con un po' di burro (o olio), aglio (se piace) e sale, da usare come contorno (io l'adoro con le scaloppine di pollo) o come condimento per la pasta, a seconda della quantità disponibile.Volete un'idea più raffinata e sostanziosa? Aggiungete della panna!Preferite più colore e leggerezza? Cuocetela con del pomodoro a pezzetti e aggiungete infine qualche oliva nera.
Un piccolo trucco per imparare riconoscerla quando non è ancora fiorita può essere strofinarne le foglie: produrranno un leggero stridio, infatti in alcune zone queste pianticelle vengono chiamate anche stridoli! E chissà quante altre denominazioni locali esistono...
Allora, cosa farete? Giocherete o assaggerete? Comunque sia: buona passeggiata!
Arrivederci al prossimo post by Anna Bernasconi di annabernasconi.blogspot.com