la scheda del libro!
La celebre autrice di Porci con le ali ci conduce in un presente dove tutto deve essere prestabilito e dove ogni cosa ha un tempo ben preciso. Con Gli scaduti, Lidia Ravera ci racconta un futuro davvero prossimo in cui quattro personaggi di età diverse devono vivere, secondo la società e la politica, delle tappe obbligatoriamente previste. Dopo tanto disordine, caos e corruzione prende in mano il Governo un partito unico che decide di mandare via la classe politica precedente. Per eliminarli basta che abbiano sessant’anni perché a quell’età, dice il partito unico, si è troppo vecchi per governare. I nuovi avventori invece hanno tutti tra i trenta e i quarant’anni con vite normale e ben stabilite. Insomma, come sempre nei libri della Ravera, ogni riferimento alla politica reale del nostro Paese è, o non è, puramente casuale. La rivoluzione generazionale, assolutamente non violenta, ma decisa è dei TQ (i cosiddetti trenta-quarantenni) che stabiliscono così le tappe naturali dell’esistenza di uomini e donne perché tutto deve procedere come Madre Natura ha voluto per noi anni fa. A venticinque anni le donne devono partorire il primo figlio, a quaranta non si può più ricorrere alla chirurgia estetica, ci si deve sposare con quelli della nostra età ovvero non si può amare un uomo o una donna di un’altra generazione rispetto alla nostra. Insomma l’ordine generale è così stabilito e rigidamente mantenuto. La vicenda raccontata con ironia dalla Ravera segue le fila di quattro personaggi che devono tentare di fare quello che il Partito Unico ha deciso per loro. Umberto ha infatti sessant’anni, Elisabetta è quasi alla fine del suo percorso sociale perché ne ha cinquantasei, Matteo ha trentacinque anni e deve intraprendere la carriera politica mentre Federica ne ha venticinque e deve assolutamente avere un figlio e una famiglia. Come fare? Nulla è mai come sembra e forse contrapporsi alla rivoluzione è ancora possibile. Gli scaduti possono ancora fare qualcosa?
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