Se ne parla ormai tutti i giorni dei rischi che comporta il solo fatto di pubblicare le foto dei propri bambini sui social network o comunque su Internet.
Condividerle con altre persone, la maggior parte delle quali non si conosce, è un gesto che può rivelarsi pericoloso e imprudente. In realtà significa esporre i propri bambini ad un numero di persone che possono anche non avere buone intenzioni e magari interessarsi a loro per determinati scopi non leciti.
Senza poi considerare che una foto può essere manipolata e ritoccata con procedimenti di fotomontaggio e finire anche su materiali pedopornografici a nostra insaputa.
Di tutto questo ormai se ne è parlato molto e spesso.
Vorrei focalizzare l'attenzione invece su un altro aspetto spesso non considerato, ma che ritengo sia fondamentale e da non sottovalutare, quello emotivo che riguarda il diretto interessato: il bambino.
Siamo sicuri che quando sarà abbastanza grande per comprendere, sarà poi così contento della foto che la mamma, il papà o i nonni hanno pubblicato?
I genitori, i nonni o le zie lo hanno fatto in buona fede ma nessuno si è mai chiesto se un giorno il bambino, ormai grande, sarà contento di rivedere la sua foto magari scattata in un periodo particolare della sua vita in mano anche ad uno sconosciuto?
Alcuni sorrideranno divertiti nel rivederla, altri invece potranno rimanerci male perché quel momento, immortalato da una macchina fotografica, che rappresenta un pezzettino della sua infanzia, adolescenza, è stato reso disponibile e alla portata di tutti... una usurpazione della propria intimità.
Se ne parla ormai tutti i giorni dei rischi che comporta il solo fatto di pubblicare le foto dei propri bambini sui social network o comunque su Internet.
Condividerle con altre persone, la maggior parte delle quali non si conosce, è un gesto che può rivelarsi pericoloso e imprudente. In realtà significa esporre i propri bambini ad un numero di persone che possono anche non avere buone intenzioni e magari interessarsi a loro per determinati scopi non leciti.
Senza poi considerare che una foto può essere manipolata e ritoccata con procedimenti di fotomontaggio e finire anche su materiali pedopornografici a nostra insaputa.
Di tutto questo ormai se ne è parlato molto e spesso.
Vorrei focalizzare l'attenzione invece su un altro aspetto spesso non considerato, ma che ritengo sia fondamentale e da non sottovalutare, quello emotivo che riguarda il diretto interessato: il bambino.
Siamo sicuri che quando sarà abbastanza grande per comprendere, sarà poi così contento della foto che la mamma, il papà o i nonni hanno pubblicato?
I genitori, i nonni o le zie lo hanno fatto in buona fede ma nessuno si è mai chiesto se un giorno il bambino, ormai grande, sarà contento di rivedere la sua foto magari scattata in un periodo particolare della sua vita in mano anche ad uno sconosciuto?
Alcuni sorrideranno divertiti nel rivederla, altri invece potranno rimanerci male perché quel momento, immortalato da una macchina fotografica, che rappresenta un pezzettino della sua infanzia, adolescenza, è stato reso disponibile e alla portata di tutti... una usurpazione della propria intimità.