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Da James Cagney a Glenn Ford: il Febbraio-Marzo 2012 di Jubal

Creato il 01 aprile 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

E’ inutile nasconderlo, ci preme, ogni tanto, tornare a parlare su queste pagine della romana Jubal Classic Video, grazie alla quale non pochi sono stati classici o, semplicemente, titoli del tutto dimenticati, che hanno avuto la possibilità di finire ristampati in dvd tricolore (alcuni anche in blu-ray, come La vita è meravigliosa).

Pu

Da James Cagney a Glenn Ford: il Febbraio-Marzo 2012 di Jubal
ntualmente, infatti, Jubal provvede a soddisfare i cinefili più esigenti con le sue novità di Febbraio e Marzo 2012, a partire da Sangue sul sole (1945) di Frank Lloyd, a suo tempo aggiudicatosi il premio Oscar per la migliore scenografia.

Trattasi di un intrigo spionistico che vede il grandissimo James Cagney nei panni di un cronista americano che scrive per un giornale di Tokyo e che, venuto a conoscenza di un progetto ideato dai giapponesi per espandere il dominio nipponico dalle Filippine al Canale di Suez, decide di denunciare al mondo l’incombente pericolo raccogliendo le prove del piano e pubblicando la notizia; fino a scatenare una caccia senza quartiere attuata dai servizi segreti del Sol Levante per impedirgli di lasciare il paese con la documentazione nelle mani.

Passiamo in ambito western con

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Il cacciatore di fortuna (1954) di William Witney, arricchito dalla presenza di uno stuolo di grandi caratteristi del genere, da Slim Pickens a Ben Cooper, passando per Harry Carey jr.

Ne è protagonista John Derek nel ruolo di Jet Cosgrave, il quale, appresa la notizia della morte del padre, torna nel Colorado accompagnato da nove pistoleri mercenari per rivendicare la proprietà del ranch di famiglia, di cui si è illegalmente impossessato suo zio Linton alias Jim Davis: reietto disonesto e pericoloso che decide di affrontare una volta per tutte dopo essere scampato a un’imboscata grazie all’intervento di Judy, con le fattezze di Joan Evans.

E rimania

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mo all’interno dello stesso filone con El cjorro (1966), co-produzione tra Spagna, USA e Argentina che, firmata da Hugo Fregonese (regista di Ballata selvaggia, altro titolo presente nel catalogo Jubal), si svolge nel tardo ‘800 in uno sperduto fortino della Pampa argentina non ancora colonizzata, dove alcuni soldati reclutati tra i peggiori elementi della società disertano i ranghi e si uniscono a predoni sbandati e indios ribelli che vivono di rapine in danno dei coloni. Una terra di tormento e degrado dove soltanto il capitano dell’avamposto, cui concede anima e corpo un intenso Robert Taylor in una delle sue ultime interpretazioni, sembra essere in grado di fermare la spirale di violenza per riportare l’ordine.

Sotto la regia di Arthu

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r Lubin (autore de Il fantasma dell’opera con Claude Rains), invece, Stewart Granger e Jean Simmons sono i protagonisti de I perversi (1955), dramma inglese che permise a entrambi di aggiudicarsi il David di Donatello come migliori attori stranieri. Il primo è Stephen Lowry, responsabile dell’omicidio della propria moglie, mentre la seconda è la domestica Lily Watkins, la quale, al corrente del fatto, prima decide di ricattarlo, poi finisce per diventarne l’amante, rischiando a sua volta la morte e venendo spinta dall’uomo a chiedere a sua sorella di distruggere la lettera che le ha inviato, in cui racconta per filo e per segno la verità sull’accaduto.

Brian D. Hurst – aut

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ore di Una storia di guerra (1953) e La tenda nera (1956) – dirige Simba (1955), ambientato all’inizio degli anni Cinquanta in un Kenya sconvolto dalla sanguinaria rivolta dei Mau Mau, che fanno strage di coloni inglesi sterminandone figli, mandrie di bestiame e perfino quei loro stessi fratelli che si rifiutano di prendere parte alla mattanza. Contesto in cui troviamo DirkMorte a VeneziaBogarde nella parte del giovane Alan Howard, che, raggiunta la regione per rintracciare il fratello e scoperto che è stato brutalmente ucciso dagli insorti africani, rimane nel posto per combattere i terribili Mau Mau e finisce con l’innamorarsi di Mary, ovvero la Virginia McKenna vista molti anni dopo anche in Sliding doors (1998) di Peter Howitt.

Infine, concludiamo con una

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curiosissima pellicola di fantascienza giapponese: Ultimo rifugio: Antartide (1980), che, realizzata dal Kinji Fukasuku responsabile sia del trashissimo Il fango verde (1968) che dell’acclamato Battle Royale (2000), vanta un cast internazionale d’eccezione, ricco di volti noti della Settima arte.

Infatti, al di là dei mitici Glenn Ford e George Kennedy, abbiamo Robert Vaughn, la Olivia Hussey del Romeo e Giulietta (1968) zeffirelliano, l’Henry Silva dei poliziotteschi nostrani e perfino Sonny Chiba e Bo Svenson – poi voluti da Quentin Tarantino per il dittico Kill Bill (2003-2004) – alle prese con una vicenda riguardante i pochi sopravvissuti al virus letale MM88, che, ideato dagli Stati Uniti come arma batteriologica e disperduto nell’atmosfera a seguito di un incidente aereo, ha causato la decimazione di quasi tutta l’umanità.

Pochi sopravvissuti rifugiatisi, come il titolo suggerisce, in Antartide, dove l’unica speranza di trovare una cura ed evitare l’annientamento definitivo della razza terrestre è rimessa agli scienziati di stanza in una base artica.

Non rimane che augurarvi buona visione!

Francesco Lomuscio

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