Eugene Kaspersky, chiacchierato patron russo dell’omonima società impegnata nella sicurezza online, ha svelato nei giorni scorsi sul proprio blog personale il progetto relativo ad uno speciale sistema operativo atto a porre un freno all’escalation di attacchi informatici (cracker, virus e malware sopra tutti) che funestano, da diverso tempo e senza soluzione di continuità, il web.
Eugene Kaspersky
In una recente dichiarazione il 47enne fondatore del colosso russo, temendo azioni di spionaggio industriale da parte della concorrenza, ha annunciato poco più del nome del rivoluzionario progetto, iniziato più di 10 anni fa ma ancora lontano dal potersi dire definito. Il “sistema operativo” si chiamerà 11.11, riportando la data di inizio dei lavori dello staff a suo servizio (11 Novembre) e sarà:
- composto da un codice molto ridotto, appositamente delineato per evitare di dare possibilità di attacco da parte dei cybercriminali;
- attivabile solo su computer industriali (ICS, Industrial Control Systems) e di controllo delle infrastrutture SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition);
- non disponibile in ambito consumer ma solo per macro apparati simil-governativi, per i quali la sicurezza rappresenta un dettaglio fondamentale che deve andare di pari passo con la necessità di non interrompere mai la fornitura del particolare bene o servizio in oggetto;
- in grado di eseguire compiti pre-programmati al rilascio, in modo tale che il software non possa essere manipolato dagli hacker.
I più recenti attacchi compiuti attraverso virus e malware sembrano, secondo le parole di Kaspersky,”frutto di una nuova tipologia di conflitto mondiale, che vede piccoli stati e grandi potenze politico-economiche darsi battaglia assoldando team di pirati informatici chiamati a predisporre set di armi cibernetiche con il fine di colpire i propri rivali”.